Lo scorso anno una delle peggiori azioni del settore bancario è stata Finecobank. Con il 2024, però, il vento sembra essere cambiato e le azioni hanno perso questo triste primato. Quale potrebbe essere lo scenario più probabile per le prossime settimane?
L’assemblea ha approvato il bilancio 2023
L’assemblea degli azionisti di FinecoBank ha ratificato il bilancio dell’esercizio 2023, caratterizzato da un utile record di 609 milioni di euro, registrando un aumento del 42% rispetto all’anno precedente. I ricavi hanno raggiunto i 1.237,6 milioni di euro, con una crescita del 30,5% su base annua, trainati principalmente dall’Investing, che ha registrato un aumento del 6,8% anno su anno. Nonostante le sfide del mercato, la raccolta nel 2023 è stata solida, con un totale di 8,8 miliardi di euro. La rete dei consulenti finanziari è composta da 2.962 unità, distribuite su 428 negozi finanziari, mentre il numero di nuovi clienti acquisiti ha raggiunto il record annuale di 119.179, portando il totale a 1.562.907 clienti.
Gli azionisti hanno anche approvato il dividendo unitario di 0,69 € per azione, che sarà pagato il 22 maggio 2024, con data di stacco della cedola il 20 maggio 2024. Allo stato attuale il rendimento del dividendo è pari a circa il 5%.
Le raccomandazioni degli analisti
Sono 16 gli analisti che negli ultimi tre mesi hanno espresso una raccomandazioni sul titolo Finecobank. Il rating medio così ottenuto è pari a Compra con un prezzo obiettivo medio a un anno che esprime una sottovalutazione di poco inferiore al 6%.
Le azioni Finecobank hanno perso il triste primato di peggiori da inizio anno del settore bancario: le attese dell’analisi grafica
La tendenza in corso è rialzista e tutti gli indicatori sono impostati al rialzo. Le quotazioni, quindi, potrebbero continuare a salire secondo lo scenario indicato in figura. I ribassisti, invece, potrebbero prendere il sopravvento nel caso di chiusure settimanali inferiori a 13,32 €.
Da notare che, nonostante la tendenza rialzista in corso, le azioni Finecobank mostrano una forza relativa inferiore rispetto al Ftse Mib.
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