La pubblicazione dei conti 2023, ma soprattutto il nuovo piano fino al 2027, ha affossato le quotazioni del cane a sei zampi. Come vedono il futuro di ENI gli analisti? Quali potrebbero essere gli scenari più probabili?
Eni ha presentato il suo piano strategico fino al 2027, ricevendo l’approvazione degli analisti e degli investitori. Il modello “satellitare”, che prevede la gestione separata delle diverse attività del gruppo, ha contribuito ai risultati positivi in Borsa, ma ha anche sollevato preoccupazioni riguardo alla prospettiva di privatizzazione dell’azienda, auspicata dal governo italiano.
Nel 2023, Eni ha registrato un notevole successo finanziario, con un buyback delle azioni e un dividendo maggiori delle aspettative, portando un apprezzamento del valore delle azioni del 16%. Tuttavia, la prospettiva di privatizzazione, che prevede la vendita del 4% delle azioni di Eni, ha generato timori sul cosiddetto “rischio di overhang”, ovvero una potenziale saturazione del mercato con un’elevata quantità di azioni in vendita, che potrebbe ridurre il valore delle azioni e compromettere l’operazione di privatizzazione.
Gli analisti ritengono che Eni potrebbe affrontare questa sfida utilizzando parte del suo programma di riacquisto di azioni per contrastare l’effetto della privatizzazione.
Secondo gli analisti di Equita SIM, il piano industriale presentato da ENI offre solide basi per la crescita della generazione di cassa, insieme a una remunerazione competitiva per gli azionisti. Mantengono una raccomandazione “buy” sul titolo ENI, con un prezzo obiettivo di 19,5 €. Anche se ci sono alcune variazioni nelle stime, la loro visione rimane positiva.
Al contrario, gli analisti di UBS, pur reiterando il rating “buy”, hanno ridotto il target price da 17 a 16 €, considerando un contesto meno favorevole per il trading di gas e biocarburanti.
D’altra parte, gli analisti di Barclays hanno confermato una view bullish su ENI, raccomandando di sovrappesare il titolo in portafoglio, con un fair value a 14,51 €. Rilevano una forte crescita nel business upstream, un’espansione delle attività biofuel e una trasformazione nel segmento della Chimica come evidenze positive del Capital Markets Day di ENI.
Tutto sembra indicare ribasso, ma una chiara conferma in tal senso potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 13,656 €. In questo caso il ribasso potrebbe svilupparsi secondo lo scenario mostrato in figura.
Viceversa, un segnale di forza potrebbe arrivare da una chiusura settimanale superiore a 14,323 €.
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