Tra fine della presenza dello Stato nell’azionariato e conti come non si vedevano da oltre un decennio, le azioni Banca MPS nell’ultimo anno sono andate incontro a un rialzo importante. Tuttavia, nelle ultime settimane quando si è avuta conferma della ripresa, le azioni hanno preso a stentare. Quella in corso, infatti, potrebbe essere la quarta settimana consecutiva al ribasso, un dato che non si vedeva dal fine agosto 2023.
Dopo 13 anni, Banca MPS segna una svolta nei suoi conti, con i soci del gruppo pronti a ricevere un dividendo, approvando il bilancio del 2023. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha giocato un ruolo significativo in questa operazione, consentendo al consiglio di amministrazione di evitare il pagamento della tassa sugli extraprofitti, una decisione che sembra in contraddizione con le aspettative iniziali del governo.
Nonostante il governo inizialmente auspicasse un gettito fiscale significativo, è improbabile che il Tesoro avrebbe rifiutato un dividendo di 82 milioni di euro su un totale di 314 milioni. Ora l’attenzione si sposta al futuro, con l’attesa dei numeri del primo trimestre e delle future mosse del Mef, che potrebbe ridurre ulteriormente la sua quota nel capitale della banca. Si discute anche la possibilità di un partner futuro, con Unicredit, Bper e Bpm tra le opzioni più probabili, escludendo Intesa Sanpaolo per ragioni dimensionali.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha indicato che entro la fine dell’anno Banca MPS potrebbe essere venduta, con l’obiettivo di trovare un partner entro otto mesi, in linea con gli accordi stabiliti con l’Unione Europea. Chiunque sia interessato all’acquisto dovrà considerare il valore di mercato attuale della banca, oltre 5 miliardi di euro, e pagare un premio per ottenere il controllo.
Il ministero dell’Economia ha già ridotto la sua quota di azionista di controllo dal 64,23% al 26,73% attraverso due cessioni sul mercato, e potrebbe ridursi ulteriormente prima della vendita. Tuttavia, prima di procedere, il governo dovrà affrontare il problema di trovare un partner, dato che attuali potenziali acquirenti come Unipol/Bper e Banco Bpm hanno escluso l’interesse per Banca MPS. La banca senese ha anche una solida posizione finanziaria, con un capitale in eccesso di 2,2 miliardi di euro, il che potrebbe rendere l’acquisizione allettante per potenziali acquirenti.
Come dicevamo in precedenza sono quattro le settimane consecutive che le azioni Banca MPS chiudono al ribasso. Tuttavia, al momento non si ravvisano segnali di pericolo. Solo una chiusura settimanale inferiore a 3,812 € potrebbe favorire un ulteriore indebolimento che diventerebbe strutturale nel caso di rottura del supporto in area 3,244 €.
In caso contrario, il rialzo potrebbe continuare secondo lo scenario indicato in figura.
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