Da giorni il mercato dei corporate bond, cioè con emittenti aziende private, si è arricchito di una nuova obbligazione. Unicredit, principale banca commerciale italiana, sta lanciando (fino al 3 maggio) una nuova obbligazione a 13 anni di durata. La struttura dei rendimenti è di tipo mista, cioè una componente fissa e una variabile, al pari di quanto fatto da altri emittenti in questa prima parte dell’anno. In gergo tecnico si tratta del noto meccanismo del “Fixed to Floater”.
Vediamo come funziona, anticipiamo solo che la nuova obbligazione Unicredit rende il 9,40% i primi 2 anni e poi tassi variabili fino al termine scadenza.
L’obbligazione in questione ha codice ISIN IT0005592818 ed è quotata sul mercato MOT e Bond-X di Borsa Italiana. Il titolo ha data scadenza 17 aprile 2037, per una durata complessiva di 13 anni. Precisiamo che non si tratta di un titolo callable, al pari di altre obbligazioni bancarie di lungo termine che in questi mesi sono sbarcate sul mercato dei corporate bond. A scadenza l’emittente rimborserà il 100% del nominale posseduto, insieme agli interessi netti relativi all’ultimo periodo di riferimento. Quanto alla periodicità della cedola, essa è annuale e corrisposta tra il 10 e il 19 di aprile a seconda dell’anno dal 2025 al 2037.
Nel corso della vita di maturazione dell’obbligazione, invece, il prezzo seguirà le normali dinamiche di mercato. Per cui l’eventuale rivendita anticipata del titolo potrà generare una perdita o una plusvalenza in conto capitale a seconda dei casi. Infine, ecco altri 3 dettagli del neo bond Unicredit. Il primo è che il valore nominale e l’investimento minimo del bond è di 10.000 €. La seconda riguarda la tassazione: l’aliquota fiscale è al 26,00%, e non al 12,50% come per i titoli di Stato. La valuta di denominazione del bond è l’euro, per cui non sussistono rischi di cambio per l’investitore in euro.
Vediamo ora la struttura dei rendimenti, che come anticipato è del tipo misto. Il bond prevede per i soli primi 2 anni un tasso fisso lordo del 9,40%, quasi 7% al netto delle tasse (6,956%), pagato con periodicità annuale. Dal 3° anno in poi il titolo diventa a tasso variabile indicizzato all’Euribor a 3 mesi entro un pavimento (floor) e tetto (cap) predefiniti. Essi sono pari, nell’ordine, allo 0,00% e al 9,40%. Sarà la futura componente variabile, quindi, a fare il grosso del bello e del cattivo tempo dell’obbligazione. In chiusura ricordiamo al Lettore di considerare tutti i rischi tipici di ogni corporate bond. Vale a dire principalmente il rischio emittente, quello di mercato e il rischio di liquidità.
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