Dopo la fiammata rialzista di inizio marzo (circa +20% in una sola settimana), le quotazioni di Webuild si sono come spente anche a seguito di importanti notizie che hanno riguardato il suo azionariato. Quali sono i livelli chiave da monitorare nelle prossime settimane?
Unicredit ha venduto la sua quota del 4,99% in Webuild, società di costruzioni, dopo cinque anni, generando un impatto negativo sul titolo che è sceso del 5,9% a seguito dell’annuncio. L’operazione di vendita è stata condotta attraverso un accelerated book building, con 50,9 milioni di azioni cedute a 2,2 euro per azione, per un valore totale di 112 milioni di euro, con uno sconto dell’8,9% rispetto alla chiusura del 21 marzo. Nonostante ciò, Unicredit ha ottenuto un profitto dalla cessione, considerando che aveva acquistato il titolo a 1,5 euro. Salini e Cdp Equity rimangono tra gli azionisti principali di Webuild, con rispettivamente il 39,7% e il 16,5%, legati da un patto parasociale rinnovato fino al 2027. Intesa Sanpaolo detiene un altro 4,6% delle azioni.
La società Webuild ha presentato i suoi risultati del 2023, evidenziando un focus sui mercati a basso rischio, come l’Australia, il Nord America e il Medio Oriente, dove è coinvolta nel programma “Saudi Vision 2030” dell’Arabia Saudita. Tuttavia, sono emersi contenziosi legali, come quelli legati alla costruzione della metropolitana di Riad e dello stadio dei Mondiali del 2022 in Qatar, che hanno influito sui risultati finanziari dell’azienda, soprattutto relativi all’espansione del Canale di Panama del 2016. Nonostante ciò, Webuild ha riportato utili netti in crescita grazie alla forte crescita dei ricavi e del margine operativo lordo.
In Italia, l’azienda ha ottenuto lavori finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), con un obiettivo di ricavi ed EBITDA in aumento per il 2024. Tra i progetti futuri figura il Ponte sullo Stretto di Messina, attualmente in attesa di autorizzazione definitiva. Il direttore generale ha chiarito che questo progetto non è incluso nelle previsioni finanziarie, ma rappresenterebbe comunque un contributo significativo.
Webuild sta valutando l’utilizzo della cassa netta per ricomprare azioni e portarle fuori dalla Borsa, con l’obiettivo di sostenere i prezzi delle azioni a seguito della vendita del 5% detenuto da Unicredit. La proposta di un nuovo programma di riacquisto di azioni e un dividendo unitario proposto per le azioni ordinarie e risparmio sono attesi all’assemblea del 27 aprile.
Quella in corso potrebbe essere la terza settimana consecutiva al ribasso e potrebbe portare le quotazioni a ritoccare area 2 €. Una conferma in tal senso potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 2,271 €.
Per una ripresa del rialzo, invece, potrebbe essere prudente attendere una chiusura settimanale superiore ai recenti massimi in area 2,55 €
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