I contribuenti italiani hanno l’imbarazzo della scelta tra bonus e altre detrazioni fiscali, ma non tutti possono usufruirne.
Avere diritto a un sostanzioso sconto sulle tasse, ma non poterlo sfruttare: è la paradossale situazione in cui si trovano molti contribuenti italiani. In termini tecnici si parla di “incapienza”, e il caso tipico è quello dell’Irpef. In poche parole, se il reddito è troppo basso, anche le imposte sono ridotte ed ecco allora che non si può usufruire dell’agevolazione fiscale (o almeno non nella sua totalità). Si può ovviare a questo problema? E come?
Un esempio tra i tanti possibili: un contribuente riceve una pensione assistenziale per invalidità permanente al 100% e Legge 104 e, data la sua situazione reddituale, non può scaricare spese fiscalmente detraibili come quelle per farmaci o per visite specialistiche e odontoiatriche. E così, ironia della sorte, sono proprio i cittadini con minori disponibilità economiche ad essere tagliati fuori dai bonus più convenienti.
La trappola dell’incapienza fiscale
Purtroppo, quella dell’incapienza fiscale (vedi il caso appena descritto e tantissime altre situazioni analoghe) è una “trappola” senza via di uscita. L’opzione della “cessione crediti d’imposta” è stata ormai archiviata e per i privati non sono previste le famose “compensazioni” che spesso possono essere applicate alle aziende. Morale: se il contribuente è incapiente ai fini Irpef, vuol dire che non paga già le tasse a cui sarebbe soggetto e, di conseguenza, non è possibile applicare alcuna detrazione. Se le paga fino ad un certo ammontare, non potrà godere di agevolazioni valide per importi maggiori di reddito imponibile.
Sembra un po’ il discorso del cane che si morde la coda, ma tant’è. Le detrazioni fiscali servono a pagare meno tasse a fronte di determinate spese sostenute dal contribuente. Ma se il contribuente risulta incapiente, ecco che non può applicare quegli sgravi: almeno in teoria non ne ha bisogno (anche se, come sappiamo, nella pratica spesso non è affatto così).
Tirando le somme, c’è un unico modo per beneficiare delle detrazioni: dichiarare un reddito assoggettato a Irpef per un importo superiore alle agevolazioni applicabili. In molti casi ciò non è possibile (si pensi al disabile di cui sopra). Ma c’è sempre l’eccezione che conferma la regola, anche perché la pensione di invalidità è formalmente compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa (se non si sforano determinati limiti di reddito).