Tra una manciata di mesi sarà estate ed è già un fiorire di idee, mete e soluzioni sul dove andare in vacanza. Le proposte non mancano, anzi c’è solo l’enorme imbarazzo della scelta a seconda di tre macro variabili. La prima è soggettiva e riguarda i gusti e le preferenze personali. Altre due sono di natura oggettiva e riguardano la disponibilità di tempo e (o soprattutto?) e di soldi.
In genere è la presenza di una spesa nel breve-medio termine a motivare piani di risparmio di una certa entità. Tuttavia, la chiave giusta sta nel pianificare l’accumulo della somma disponibile nei tempi e con le strategie giuste, che è un approccio agli antipodi dell’improvvisare. Dunque, in primavera il segreto per mettere soldi da parte sta qui e viene prima ancora del risparmiare sulle spese di ogni giorno.
Pianificare e risparmiare non sono due verbi perfetti sostituti in ambito finanza. Il primo ha una sfera di operatività che ingloba il secondo e prevede un approccio più attivo, sofisticato e “quasi scientifico” sul come gestire i flussi di cassa. Del resto, bene o male capita a tutti di risparmiare a seconda dei casi e/o delle esigenze. Pianificare, invece, presuppone una forte presa di cognizione delle finanze personali e le si gestisce con stile proattivo e in vista di X obiettivi finali.
Come? Il primo punto passa per la definizione e l’individuazione dell’esatto budget disponibile, che abbiamo già visto come determinare. Esso è ciò che residua dedotta la voce risparmio e le spese fisse mensili. Pianificare all’atto stesso dell’incasso il grosso delle uscite del mese, infatti, è una delle chiavi di volta per non cadere in debiti o serie difficoltà.
In secondo luogo, andrebbero gestiti meglio i conti e gli strumenti di pagamento. La moneta elettronica oggi è sempre più utilizzata negli acquisti fisici e in remoto: è comoda, veloce e molto versatile. Tuttavia, ha l’enorme difetto di sfumare assai il concetto di risorse spendibili, con il rischio di acquistare più del possibile. Se non si vuole e/o può usare il contante allora meglio pagare con Bancomat, che storna subito dal conto la spesa fatta.
Parimenti andrebbero razionalizzati i rapporti bancari o postali a disposizione. Per costituire un X capitale nel tempo sarebbe meglio avere un conto privo di carte (e quindi possibilità di prelievo) su cui far confluire la quota di risparmio pro tempore. Parimenti sarebbe meglio avere le carte di pagamento associate a un conto distinto da quello principale (usato per gli accrediti e le domiciliazioni), da usare per stornarvi ogni mese il solo budget disponibile.
Infine, non può mancare la componente risparmio e non potrebbe essere diversamente. Si tratta di un ambito operativo che lascia a ognuno ampia libertà di movimento sul come intervenire, anche se spesso si tratta di sentieri obbligati. Sul fronte spese fisse, cercare di limarle il più possibile, magari ridefinendole con la controparte interessata. Tipo una compagnia assicurativa, la banca nel caso del mutuo, il proprietario di casa per chi paga l’affitto, etc. Quanto alle variabili, difficile dare suggerimenti mirati data la loro vastità. Non resta, quindi, che ricordare la storica massima di “maneggiarle sempre con cura”.
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