Quella del 15 marzo è stata la migliore chiusura settimanale del petrolio degli ultimi 5 mesi. Un chiaro segnale di forza che trova spiegazione in diversi fattori geopolitici ed economici che hanno caratterizzato la settimana appena conclusasi.
Il mercato petrolifero è influenzato da diversi fattori geopolitici e economici, con le tensioni tra Russia e Ucraina che sollevano preoccupazioni sull’offerta.
Gli attacchi ucraini alle raffinerie di petrolio russe hanno interrotto la produzione russa, mentre l’OPEC+ continua a mantenere i tagli alla produzione, contribuendo a una riduzione dell’offerta globale. Inoltre, negli Stati Uniti, il mercato petrolifero rimane resiliente nonostante i segnali di rallentamento economico, con una forte domanda interna e una diminuzione delle scorte di petrolio greggio e di benzina.
La politica monetaria della Federal Reserve è un punto decisivo per capire cosa potrebbe accadere in futuro. la possibilità di tagli dei tassi di interesse, infatti, potrebbe stimolare l’economia statunitense e aumentare la domanda di petrolio. Tuttavia, l’inflazione persistente rappresenta un ostacolo a tali decisioni. Nel frattempo, il rafforzamento del dollaro USA ha reso il petrolio più costoso per i detentori di altre valute, ma non ha significativamente influenzato il sentiment di mercato.
L’industria petrolifera statunitense sta aumentando l’attività, con un significativo aumento delle piattaforme petrolifere e di gas naturale. Questo indica una risposta proattiva alle condizioni di mercato attuali, in linea con la tendenza globale di offerta ridotta e domanda robusta.
Riassumendo, le prospettive settimanali per il mercato petrolifero sono principalmente rialziste, supportate dall’aumento della domanda globale e dalle interruzioni geopolitiche dell’offerta, in primis il conflitto tra Russia e Ucraina. Nonostante le preoccupazioni economiche globali e il forte dollaro USA, quindi, la domanda di petrolio rimane resiliente. Ciò dovrebbe favorire una continuazione della tendenza al rialzo.
Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, le quotazioni hanno finalmente rotto al rialzo la resistenza in area 79,41 $. Incomincia, quindi, a prendere piede lo scenario mostrato in figura che presenta come obiettivo più probabile area 100 $.
Un segnale ribassista, invece, potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 79, 41 $.
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