Il Ftse Mib chiude la settimana con la peggiore performance europea
Dopo avere chiuso la settimana precedente con una delle migliori performance a livello mondiale, il Ftse Mib chiude la settimana con la maggiore perdita a livello europeo.
Piazza Affari ha registrato una settimana negativa, con l’indice Ftse Mib in calo del 2,5%, risultando tra i peggiori in Europa. In confronto, il DAX tedesco e il Cac40 francese hanno contenuto i ribassi rispettivamente a -0,1% e -0,9%. Gli investitori si sono concentrati sulle politiche delle banche centrali, con particolare attenzione ai verbali della Federal Reserve e ai dati sui salari per la BCE, oltre che sulla stagione delle trimestrali. Nonostante i risultati eccezionali di Nvidia, che ha superato i 1.000 dollari in borsa grazie al boom dell’intelligenza artificiale, il mercato è rimasto preoccupato per le prossime mosse della Fed e della BCE sui tassi. I dati macroeconomici attesi per la prossima settimana, come l’inflazione preliminare della zona euro per maggio e il PCE core negli Stati Uniti, influenzeranno ulteriormente la narrativa di mercato legata alle decisioni delle banche centrali.
Nella settimana appena conclusa, il titolo migliore del Ftse Mib è stato Prysmian, che ha registrato un incremento del 5,6%. Questo rialzo è stato innescato dall’annuncio dell’acquisizione di Encore Wire per 3,9 miliardi di euro e dai positivi risultati finanziari del primo trimestre del 2024. Anche Saipem ha avuto una buona performance, con un aumento dell’1,1%, grazie alla forte campagna di acquisizione di nuovi ordini nel secondo trimestre. Al contrario, il comparto bancario ha subito i maggiori ribassi, con Banca Popolare di Sondrio in calo del 13,5% e Bper Banca dell’8,8%. Questo settore aveva precedentemente mostrato utili in crescita nei risultati trimestrali. Il tema del consolidamento bancario rimane rilevante, come discusso da Andrea Orcel, CEO di UniCredit, in un’intervista al “Financial Times”.
Nonostante il ribasso, l’impostazione del Ftse Mib Future rimane saldamente rialzista. Solo una chiusura settimanale inferiore a 34.328 potrebbe favorire un indebolimento della tendenza in corso. Per la definitiva svolta ribassista, invece, potrebbe essere decisiva la rottura in chiusura settimanale di area 32.220.
Al rialzo, invece, lo scenario più probabile è quello indicato in figura.
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