Dopo tre settimane di fila al rialzo si interrompe la corsa dell’euro contro il dollaro. Eppure la settimana era iniziata bene, ma le quotazioni hanno poi chiuso lontane dai massimi settimanali. Cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane?
I trader hanno spinto l’euro in ribasso dopo che la Bce ha mantenuto i tassi invariati, come ampiamente previsto, e non ha dato indicazioni sulle prossime mosse.
La BCE ha lasciato il tasso di deposito invariato al 3,75% dopo averlo abbassato dal 4% a giugno per la prima volta in cinque anni, e la presidente Christine Lagarde ha sottolineato che non esiste un percorso predefinito per i tassi.
Al contrario, il capo della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato di essere più fiducioso sulla moderazione dell’inflazione negli USA, rafforzando temporaneamente l’euro, che è aumentato di oltre il 2% contro il dollaro questo mese dopo un calo dell’1% a giugno.
Gli investitori avvertono che l’euro potrebbe subire pressioni se Donald Trump vincesse le elezioni presidenziali USA a novembre, data la sua proposta di tariffe sulle importazioni che potrebbero danneggiare l’economia della zona euro, aumentare l’inflazione USA e far salire i tassi e il dollaro.
I mercati monetari prevedono più di due tagli dei tassi dalla Fed entro la fine dell’anno e poco meno di due per la BCE. Il dollaro ha mantenuto la sua forza per la maggior parte dell’anno scorso, ma sta perdendo terreno poiché il supporto dei tassi di interesse svanisce.
L’euro si è ripreso dopo una caduta a giugno, quando ha toccato i minimi di due mesi contro il dollaro a causa delle elezioni parlamentari anticipate del presidente francese Emmanuel Macron, che hanno creato instabilità politica nel cuore della zona euro.
La prospettiva di dispute fiscali nella zona euro ha evocato ricordi delle passate crisi del debito sovrano. Tuttavia, questo timore sta svanendo, con il rendimento extra richiesto dai trader per detenere bond francesi a 10 anni rispetto ai tedeschi ora a circa 65 punti base, dopo un picco a 85 punti base a giugno.
Gli analisti prevedono che la BCE taglierà i tassi a settembre e di nuovo nel quarto trimestre, ma con un ciclo di riduzione dei tassi lento. Lagarde ha espresso preoccupazioni per la crescita della zona euro nel contesto di potenziali guerre commerciali globali.
Seppure per il rotto della cuffia, lo scenario rialzista, mostrato in figura dalla linea tratteggiata, rimane valido. Tuttavia, guardando attentamente l’andamento delle quotazioni notiamo come ormai dal novembre 2023 le quotazioni si stiano muovendo all’interno di un ampio trading range individuato dai livelli 1,0628 – 1,1029. Solo la rottura di uno di questi due livelli potrebbe dare direzionalità alle quotazioni.
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