Dopo avere registrato il maggiore rialzo in due settimane consecutive da oltre un anno, anche la settimana in corso sembra volere continuare al rialzo. In questo scenario quota 6.000 per l’S&P500 potrebbe non essere un miraggio ed essere raggiunta nel giro di qualche mese.
La scorsa settimana, i mercati hanno mostrato segni di ripresa dopo il calo significativo di inizio agosto. L’S&P 500 ha guadagnato oltre il 6,5% dai minimi del 5 agosto, mentre il Nasdaq, trainato dalle tecnologie, è salito di oltre l’8%. Due fattori principali hanno alimentato questo sentimento positivo: il rallentamento dell’inflazione e dati economici migliori del previsto. L’inflazione, misurata dagli indici dei prezzi al consumo (CPI) e dei prezzi alla produzione (PPI), è risultata inferiore alle aspettative per luglio, segnalando una moderazione delle pressioni inflazionistiche. Inoltre, i dati sulle vendite al dettaglio e le richieste di sussidi di disoccupazione sono stati più forti del previsto, indicando un’economia statunitense in raffreddamento, ma non in recessione.
Questi sviluppi potrebbero indurre la Federal Reserve a considerare un taglio dei tassi di interesse già nella riunione del 18 settembre. Gli investitori attendono con interesse il simposio annuale di Jackson Hole, dove il presidente della Fed, Jerome Powell, potrebbe fornire indicazioni su eventuali politiche future.
La recente ripresa del mercato è stata trainata dai settori tecnologici e di crescita, ma si prevede che, con il possibile avvio di un ciclo di tagli dei tassi e il proseguimento della moderazione dell’inflazione, anche altri settori come l’industriale e le utilities potrebbero guadagnare terreno. In generale, se la Fed inizierà a ridurre i tassi e l’economia riuscirà a evitare una recessione, i mercati potrebbero continuare a performare bene. Tuttavia, è prevista una maggiore volatilità nei prossimi mesi, che potrebbe offrire opportunità per gli investitori.
La tendenza in corso è rialzista, ma per averne la conferma potrebbe essere fondamentale rompere i massimi storici. In particolare, una chiusura settimanale superiore a 5.712,24 potrebbe favorire un’accelerazione al rialzo secondo lo scenario indicato in figura dalla linea tratteggiata. I ribassisti, invece, potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di chiusure settimanali inferiori a 5.477,41.
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