Dopo la pubblicazione della trimestrale le azioni Azimut Holding sono precipitate. Come spiegare questo ribasso se i risultati sono stati eccezionali?
I numeri della trimestrale e le possibili ragioni all’origine del crollo
Il sell-off che ha colpito Borsa Italiana nei giorni scorsi, complice il calo di Wall Street e del Nikkei, ha avuto un forte impatto su Azimut, una delle principali quotate nel risparmio gestito in Italia. Dopo la pubblicazione dei conti trimestrali, Azimut ha subito un ribasso di oltre il 4%, portando il titolo a 21,7 euro. Questo crollo ha influito negativamente sulla performance mensile e annuale del titolo.
Nonostante il ribasso in borsa, i risultati finanziari di Azimut per il primo semestre del 2024 sono stati molto positivi. L’utile netto è salito a 322,48 milioni di euro rispetto ai 222,83 milioni dell’anno precedente, con un utile netto adjusted di 329,92 milioni di euro, segnando un incremento del 43%. Anche il risultato operativo è aumentato, passando da 285,59 milioni a 311,52 milioni di euro, mentre il fatturato è cresciuto da 643,15 milioni a 701,51 milioni di euro, grazie alle maggiori commissioni ricorrenti e ai ricavi assicurativi.
Al 30 giugno 2024, la posizione finanziaria netta di Azimut era positiva per 636,85 milioni di euro, rispetto ai 392,21 milioni di inizio anno. La raccolta nei primi sei mesi dell’anno è stata di 10 miliardi di euro, con masse totali in gestione di 102,5 miliardi di euro. Il management di Azimut è fiducioso di poter superare i target fissati per il 2024, con una raccolta netta prevista di 7 miliardi di euro e un utile netto di 500 milioni di euro.
In sintesi, il calo delle azioni Azimut sembra essere più legato a logiche di profitto che a una reale delusione per i risultati finanziari, che sono stati molto positivi.
Le indicazioni dell’analisi grafica
Come si vede dal grafico, la tendenza in corso è saldamente ribassista anche se iniziano a vedersi i primi segnali di una qualche reazione. In ogni caso per area 18,9 € passa un importantissimo supporto che già in passato ha frenato la discesa dei prezzi. Qualora questo livello dovesse cedere il ribasso potrebbe continuare secondo lo scenario mostrato in figura.
Una conferma della ripresa potrebbe arrivare da una chiusura settimanale superiore a 22,75 €.
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