L’apertura di una successione può essere motivo di scontro tra i figli del defunto, tanto più se vi è una casa da dividere, è quindi necessario saperne il più possibile cercando di spendere il meno possibile.
Spesso capita che insieme al dolore di una perdita di un prossimo congiunto bisogna misurarsi con le conseguenze che questa comporta, aspetti burocratici, scartoffie da compilare, documenti da ritirare e consegnare, nonché dover affrontare tutti gli aspetti legati alla successione ereditaria.
La successione può essere di due tipi: testamentaria, in cui il soggetto autore del testamento dispone liberamente di alcune quote del proprio patrimonio (tenendo conto che vi sono delle quote indisponibili a tutela dei rapporti familiari) o può essere legittima, in mancanza di testamento, si assegnano i beni dell’asse ereditario che spettano, in base alle quote stabilite per legge, ai propri discendenti diretti più prossimi che nella maggior parte dei casi sono i figli e il coniuge.
L’eredità, nell’esperienza comune crea discordia e litigi all’interno delle famiglie, soprattutto tra fratelli, se all’interno dell’eredità vi è una casa da dividere sulla quale non è stata operata una divisione testamentaria.
Come risparmiare sulla divisione dell’eredità
Fin quando siamo sul piano teorico e si parla di quote stabilite per legge, i problemi sorgono quando a quella quota bisogna far corrispondere una determinata porzione di casa ereditata. Questo crea litigi e intoppi, spesso capita che sia proprio fisicamente impossibile dividere alcune abitazioni, proprio per la conformazione della casa stessa, in altri casi è possibile, magari in caso di villette ma risulta particolarmente oneroso, in quanto è necessario operare dei cambiamenti strutturali.
Forse la soluzione più pratica, veloce e meno onerosa per recuperare la quota corrispondente alla porzione dell’immobile ereditato è raggiungere un accordo con gli altri coeredi al fine di vendere l’immobile, così che dal ricavo si possano soddisfare le pretese ereditarie di ognuno per come stabilisce la legge (o come diversamente disposto in presenza di testamento).
Se invece non si può raggiungere un accordo in tal senso e si intente procedere a divisione, essa può essere contrattuale che avviene in maniera consensuale tra le parti che sottoscrivono un contratto, se però vi è l’accordo sulla divisione ma manca il tipo di accordo sull’attribuzione del valore ad ogni singolo bene, le parti potranno rivolgersi al giudice o attraverso una domanda congiunta, che è un procedimento semplificato con cui il giudice opera direttamente alla divisione in lotti e porzioni per poi assegnarli ai singoli coeredi, se invece non vi è accordo su nulla ci si può rivolgere al giudice instaurando una causa ordinaria, con costi e tempi sicuramente più elevati. In generale meno disaccordi ci sono e più si risparmia e il metodo migliore sia a livello di costo che per evitare litigi futuri è la divisione testamentaria.