Era da tre mesi che il petrolio non registrava un rialzo così importante in due settimane di fila. D’altra parte le quotazioni hanno rotto importanti resistenze creando i presupposti per un’accelerazione rialzista che potrebbe essere confermata da una chiusura settimanale superiore a un importante livello chiave.
Durante la settimana, entrambi i benchmark del petrolio hanno registrato un aumento di circa il 3%, dopo un guadagno del 4% la settimana precedente. Il dollaro statunitense è salito a un massimo di sette settimane rispetto a un paniere di altre valute, grazie all’approccio cauto della Federal Reserve nel taglio dei tassi di interesse, in contrasto con le posizioni più accomodanti altrove.
La Fed ha aumentato aggressivamente i tassi nel 2022 e 2023 per contenere l’inflazione. I tassi più alti hanno aumentato i costi di prestito per consumatori e aziende, rallentando la crescita economica e riducendo la domanda di petrolio. Un dollaro forte può anche ridurre la domanda di petrolio rendendo le materie prime denominate in dollari più costose per chi detiene altre valute.
Negli Stati Uniti, l’attività economica è aumentata a un massimo di 26 mesi a giugno, grazie alla ripresa dell’occupazione, mentre le pressioni sui prezzi sono diminuite, offrendo speranza per un rallentamento sostenuto dell’inflazione. Tuttavia, le vendite di case esistenti sono diminuite per il terzo mese consecutivo a maggio, a causa di prezzi record e di un aumento dei tassi ipotecari.
I dati dell’Energy Information Administration degli Stati Uniti hanno mostrato un aumento della domanda di petrolio di 1,9 milioni di barili al giorno nella settimana terminata il 14 giugno, raggiungendo 21,1 milioni di barili al giorno.
In India, le raffinerie hanno lavorato quasi l’1,3% di petrolio in più a maggio rispetto all’anno precedente, con un aumento delle importazioni di forniture russe. Tuttavia, nella zona euro, la crescita economica è rallentata notevolmente a causa della diminuzione della domanda, e in Cina, le tensioni commerciali con l’Unione Europea potrebbero innescare una guerra commerciale.
Le tensioni geopolitiche hanno ulteriormente complicato il quadro, con droni ucraini che hanno colpito raffinerie e stazioni radar in Russia, e il leader di Hezbollah in Libano che ha minacciato un conflitto con Israele e Cipro.
La seconda settimana consecutiva al rialzo ha favorito la rottura della resistenza in area 79,93 $. Tuttavia, per una conferma del rialzo potrebbe essere prudente attendere la rottura della resistenza in area 84,98 $. Questo livello, infatti, nell’ultimo anno ha fermato per ben due volte l’accelerazione rialzista delle quotazioni. Qualora questo livello venisse violato, le quotazioni potrebbero accelerare al rialzo secondo lo scenario indicato in figura.
Viceversa, una chiusura settimanale sotto area 79,93 $ potrebbe favorire una ripresa del ribasso.
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