Era da ben tre mesi che non si registravano quattro settimane consecutive al rialzo sul grafico del petrolio. Siamo, quindi, in presenza di un chiaro segnale di forza delle quotazioni che, però, non riescono a rompere al rialzo resistenze storiche che da mesi frenano le spinte rialziste.
I futures sul petrolio greggio hanno chiuso la giornata in ribasso, ma hanno registrato il quarto aumento settimanale consecutivo, grazie a un calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti superiore alle aspettative, alla speranza di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense e all’aumento dei rischi geopolitici in Medio Oriente.
Il rapporto settimanale dell’Energy Information Administration degli Stati Uniti ha mostrato un calo generalizzato delle scorte di greggio e di prodotti raffinati, con un calo di 12,2 milioni di barili nelle scorte di greggio, una diminuzione di 2,2 milioni di barili nelle scorte di benzina e una riduzione di 1,5 milioni di barili nelle scorte di distillati.
Diversi dati durante la settimana hanno alimentato le speranze di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre, e il presidente della Fed Jerome Powell ha fatto commenti relativamente accomodanti alla conferenza della Banca Centrale Europea, riconoscendo che l’inflazione sembra finalmente muoversi nella direzione giusta.
Sul fronte dell’offerta, l’uragano Beryl ha colpito la penisola dello Yucatan in Messico e si prevede che raggiunga nuovamente la costa tra Messico e Texas la prossima settimana dopo aver attraversato il Golfo del Messico; diverse compagnie petrolifere hanno evacuato parte del personale dalle piattaforme offshore, ma non si prevedono impatti significativi sulla produzione.
Inoltre, le tensioni tra Israele e Hezbollah sono aumentate durante la settimana, con il gruppo militante sostenuto dall’Iran che ha lanciato centinaia di razzi contro obiettivi israeliani in rappresaglia per l’uccisione di un comandante di alto rango, ma gli sforzi per garantire un cessate il fuoco e un accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza sembravano guadagnare slancio venerdì.
Un’occhiata rapida al grafico ci fa immediatamente comprendere come area 85 $ sia molto importante per il futuro del prezzo del petrolio. La rottura di questo livello, infatti, potrebbe spingere al rialzo le quotazioni secondo lo scenario mostrato in figura.
In caso contrario potrebbe essere probabile un ritorno in area 70 $.
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