La ciclicità è a sfavore e tutto lascia pensare che da ora in poi i prezzi dei listini azionari possano continuare a scendere. Le avvisaglie c’erano tutte: Vix sui minimi e con divergenze rialziste, trend line che partivano dai massimi di luglio/agosto del 2023 che sembravano aver ostacolato il rialzo, divergenze negative sugli oscillatori e sui grafici. E inoltre, i volumi che sembravano attratti dalle vendite. e i primi supporti di breve termine che sono stati rotti al ribasso. Nonostante tutti questo fattori è ancora prematuro affermare che questo in corso non sia solo un ritracciamento di qualche giorno e nulla di più. Ci sono a parer nostro delle condizioni da rispettare ancora: ecco fin dove potrebbero scendere ora i mercati se si verificherà questo swing.
Il Vix dalla settimana del 20 novembre dello scorso anno si è mosso in un’area di range fra 11,60 e 15. Se questa settimana i prezzi chiuderanno sopra i 14,18, questo sarebbe un primo segnale rialzista per il derivato e ribassista per i mercati azionari. Un ulteriore segnale rialzista verrebbe dalla chiusura del mese di gennaio superiore ai 14,49. Nel caso si verificasse questo swing, come è accadutto spesso in passato, il ribasso dei mercati aizonari potrebbe durare qualche mese, come sempre fino a prova contraria.
I prezzi quindi sono giunti in un pungo nodale in un momento dove solitamente i mercati iniziano una correzione per andare a formare il minimo annuale entro la prima decade del mese di marzo. Si ripeterà anche quest’anno questo copione?
Dal punto di vista temporale, se si verificheranno gli swing che andremo ad indicare, le probabilità saranno a favore di ulteriori ribassi.
Per quanto riguarda il Ftse Mib, la perdita del supporto di 30.013 in chiusura di questa settimana, potrebbe avviare i prezzi verso i 28.500/28.000 punti. In quest’area passa la trend line che inizia da luglio e settembre dello scorso anno.
Wall Street negli ultimi giorni ha continuato a mantenere un certo appeal rialzista, anche se si continuano a intravedere divergenze ribassiste sia sui volumi che sui prezzi che sugli oscillatori.
La perdita in chiusura settimanale del Dow Jones di 37.249 potrebbe avviare un ritracciamento del 5/7% dai livelli attuali. Movimento che poi andrebbe valutato di volta in volta.
Il momento è nodale e poche a parer nostro sono le probabilità al rialzo. Come al solito tutto è possibile.
Le informazioni, i calcoli di probabilità e le previsioni presenti negli articoli hanno carattere esclusivamente informativo e non rappresentanùo in alcuno modo un’indicazione operativa.
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