Come spesso accade, nuovi massimi storici sono forieri di ribasso. Soprattutto se vengono toccati prima della pubblicazione di importanti dati societari. Le azioni Sanlorenzo, azienda leader nel settore della nautica di lusso per la produzione di yacht e superyacht, non hanno fatto eccezione.
I dati relativi all’esercizio 2023
La società ha chiuso il 2023 con un risultato netto di gruppo di 92,8 milioni di euro, in crescita del 25,2% rispetto all’anno precedente e superiore alle previsioni. I ricavi netti sono ammontati a 840,2 milioni di euro, registrando un aumento del 13,4% rispetto all’anno precedente. Il consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio consolidato e proposto un dividendo di 1 euro per azione, con un incremento del 52% rispetto all’anno precedente.
Il CEO Massimo Perotti ha commentato i risultati dichiarando che il 2023 conferma la solidità dell’azienda e ha reso nota la guidance per il 2024, che prevede una crescita organica armoniosa e profittevole per i prossimi anni. L’azienda è in grado di cogliere opportunità di crescita sia internamente che attraverso acquisizioni esterne, come dimostra il recente closing di Simpson Marine.
La posizione finanziaria netta di cassa è stata confermata a 140,5 milioni di euro, con una forte generazione netta di cassa di 40,2 milioni di euro. Il backlog netto è pari a 1.041,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023, garantendo un elevato livello di visibilità su un ampio orizzonte temporale.
Il Consiglio di Amministrazione ha proposto un dividendo di 1,0 € per azione, pari a circa il 38% del Risultato netto di Gruppo, registrando un aumento del 52% rispetto all’anno precedente. La guidance per l’anno 2024 prevede Ricavi Netti Nuovo a 880-910 milioni di euro, EBITDA a 168-176 milioni di euro e Risultato netto di Gruppo a 99-101 milioni di euro.
Dopo i massimi storici le azioni Sanlorenzo sono pronte per un ribasso? Le indicazioni dell’analisi grafica
Come si vede dal grafico le quotazioni sono impostate al ribasso. Una conferma in tal senso potrebbe arrivare da una chiusura settimanale inferiore a 39,46 €. Per un movimento più duraturo, invece, potrebbe essere decisiva la rottura del supporto in area 35,27 €. In questo caso le quotazioni potrebbero accelerare al ribasso secondo lo scenario indicato in figura.
Viceversa, il recupero di area 42,06 € potrebbe favorire una nuova ripartenza al rialzo.