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Decreto Pignoramenti: per gli italiani cambia tutto e devi adeguarti subito | Attenzione alle novità

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Melania Marchegiani

Il nuovo decreto pignoramenti prevede, già dal mese di Luglio, nuove importanti modifiche.

Tra i lavori e le riforme del governo ci sono anche provvedimenti relativi ai pignoramenti di beni oltre ad altre novità in arrivo in tal senso che potrebbero rientrare o nella prossima fiscale o, più probabilmente, in un nuovo decreto pignoramenti.

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Cosa cambia nel nuovo decreto pignoramenti al via da luglio – intellettualedissidente.it

Vediamo, in questo articolo, cosa è cambiato e cosa sta per cambiare per i pignoramenti dei beni di debitori.

Il nuovo decreto pignoramenti

Il governo lavora alla definizione di un possibile decreto che potrebbe riguardare soprattutto le nuove semplificazioni per le procedure di avvio dei pignoramenti. L’obiettivo è quello di agevolare la riscossione del bene, semplificando i tempi di avvio, con la previsione di nuove sanzioni, per modificare il rapporto tra Agenzia delle Entrate ed enti di controllo.

Ma anche quello di instaurare un rapporto più fluido tra Fisco e contribuente attraverso la definizione di norme che hanno il presupposto di stabilire un maggiore dialogo con aperture nei confronti dei contribuenti debitori per permettere loro di regolarizzare la posizione. Qualora un contribuente continuasse a non pagare multe, sanzioni e cartelle, i tempi di riscossione potrebbero abbreviarsi fino al pignoramento in tempi brevi.

Novità pignoramenti al via da luglio

Le novità principale riguarda il processo esecutivo, che consiste in un nuovo sistema di ricerca telematica di beni e crediti da pignorare. Con esso, il creditore può eseguire una ricerca dei beni da pignorare ai debitori, per effettuare la ricerca occorre presentare un’istanza all’ufficiale giudiziario, il quale li individuerà nelle banche dati fiscali e previdenziali.

Il nuovo sistema di pignoramento avverrà tramite l’incrocio di tutti i dati in possesso delle diverse banche dati e permette agli ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’amministrazione finanziaria e di cercare telematicamente i beni pignorabili.

Cosa cambia per i pignoramenti

Le novità per pignoramento di conti correnti, case e altri beni riguardano, per esempio, già i nuovi limiti al pignoramento di stipendi e conto correnti, che vengono aggiornati ogni anno perché dipendono dall’importo dell’assegno sociale, che cambia ogni anno.

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Nuovo decreto pignoramenti dei beni – lintellettualedissidente.it

L’importo dell’assegno sociale nel 2023 è di 503,27 euro al mese per 13 mensilità. Considerando che, per legge, non si può pignorare il minimo vitale, pari appunto al doppio dell’assegno sociale e non può mai essere inferiore a mille euro, se l’importo dell’assegno sociale è di 503,27 euro, il minimo vitale 2023 è di 1.006,54 euro e il pignoramento dello stipendio può avvenire oltre tale importo. Lo stipendio è pignorabile sia presso il datore di lavoro e sia sul conto corrente dove viene accreditato.

Sono state anche modificate le competenze del pignoramento presso terzi: per quanto riguarda il pignoramento di beni mobili presso terzi, la competenza è del giudice (dunque il Tribunale) del luogo in cui si trovano i beni, stessa cosa vale per il pignoramento di crediti, la cui competenza è del giudice quindi anche qui del Tribunale del luogo in cui il debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede.

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