In questi giorni molti contribuenti sono impegnati a preparare l’Isee per accedere ai vari bonus. Guai a dimenticare il saldo sul conto corrente.
Lavorare molto, guadagnare poco, risparmiare il più possibile. È l’identikit di molte “formichine”, ovvero di tutti quei contribuenti che, prudentemente e diligentemente, vanno avanti a suon di rinunce e sacrifici per mettere da parte il gruzzolo necessario a realizzare un importante progetto di vita, o semplicemente per non trovarsi in difficoltà in caso di imprevisti. Paradossalmente, sono proprio costoro a rischiare di vedersi esclusi dai vari bonus, contributi, incentivi e agevolazioni attualmente a disposizione. Vediamo insieme perché.
Come molti già sapranno, per poter usufruire delle agevolazioni fiscali (e non solo) messe in campo dal governo a favore dei cittadini in condizioni economiche più svantaggiate è spesso necessario rispettare determinati parametri Isee.
Il punto è che nel calderone dei numeri che pesano sulla determinazione della situazione economica personale o familiare finiscono anche i risparmi faticosamente accumulati in banca. E così, ironia della sorte, la “formica” può facilmente essere sorpassata dalla “cicala”. Leggere per credere.
La variabile del conto corrente nel calcolo dell’Isee
Bisogna tener presente che tra i documenti fondamentali ai fini del rilascio dell’Isee c’è anche il saldo e la giacenza media di tutti i conti correnti intestati e cointestati ai componenti del nucleo familiare, riferiti a due anni prima della presentazione della Dsu. E cosa succede se tra un anno e l’altro c’è stato un aumento dei soldi sul conto corrente?
Il Fisco legge quei numeri semplicemente come un miglioramento della situazione patrimoniale, il che si traduce in automatico in un innalzamento del valore Isee con tutte le conseguenze del caso: dall’abbassamento dell’Assegno Unico all’esclusione da una serie di agevolazioni riconosciute solo a chi ha un Isee molto basso. A questo punto, la domanda è: quanto aumenta l’indicatore al crescere dei risparmi?
Diciamo subito che i redditi hanno una maggiore incidenza rispetto ai patrimoni sia mobiliari che immobiliari (di questi ultimi si considera solo il 20%). Più nello specifico, la situazione patrimoniale viene calcolata con la seguente formula: Patrimonio immobiliare + Patrimonio mobiliare – 15.493,71 euro. Un aumento della giacenza sul conto corrente oltre la soglia dei 15.493,71 euro determina dunque un incremento del patrimonio mobiliare. Ciascuno si faccia i suoi conti e ne tragga le dovute conclusioni.