Con oggi termina la settimana di emissione del primo bond retail del Tesoro di quest’anno, per cui è tempo di iniziare a guardare al futuro. Quale sarà il futuro della politica monetaria BCE? E come si muoverà il bond sul secondario? Quando arriveranno le cedole? E così via.
Tra le possibili domande soffermiamoci su una di esse in particolare. Ossia, che succederà il 5 marzo 2027 alle cedole e al prezzo di mercato del BTP Valore 2030? Proviamo a capire quale futuro potrebbe attendere il neo-titolo appena lanciato.
Come per gli omologhi titoli della stessa famiglia già emessi nel 2023, il Tesoro ha riservato anche per il Valore 2030 tassi fissi e crescenti. Si tratta della nota struttura step-up, dove la vita utile dello strumento finanziario viene divisa in X step, ad ognuno dei quali è assegnato un X tasso nominale annuo. Nello specifico, il debitore paga ad ogni step un interesse superiore a quello dello step precedente. È lo stesso criterio seguito, per esempio, dalle 4 serie di BTP Futura emessi tra il 2020 e il 2021 e la maggior parte dei buoni fruttiferi di medio-lungo termine.
Pertanto, nello specifico del BTP Valore 2030 si avrà che dal 5 marzo 2027 il bond non pagherà più una cedola annua lorda del 3,25% bensì quella del 4,00% lordo annuo. Da quella data in poi ad ogni trimestre il titolare del titolo riceverà lo 0,875% di interessi netti (lordo: 1,00%) sul debito nominale sottoscritto. Il caso inverso della struttura step-up è quella step-down. Si parte da cedole nominali annui alte e si va decrescendo con i cambi di step. In genere l’emittente si affida a simili strutture quando punta a invogliare la più vasta platea possibile di risparmiatori a sottoscrivere il suo debito.
Se il futuro cambio di tasso nominale annuo è una certezza, è molto incerto, invece, il destino del suo prezzo tanto al 5 marzo 2027 che nei mesi antecedenti e successivi. Tutto dipenderà dalle concrete future dinamiche del mercato obbligazionario e delle variabili da cui esso dipende. A quella data il prezzo sul secondario potrebbe ritrovarsi tanto sopra quanto sotto 100, è impossibile conoscerlo o procrastinarlo oggi. Sarà il combinato mix della situazione dei tassi ufficiali BCE, e quindi dell’inflazione, oltre allo spread, e quindi al rischio emittente, a determinare molto del suo effettivo futuro prezzo sul MOT.
Tuttavia, va detto che a marzo 2027 a questo BTP Valore mancheranno solo 3 anni alla scadenza. Non solo, ma a quella data si assisterà anche a un rialzo della cedola dello 0,75% annuo lordo. Si tratta di due elementi che, qualunque saranno le future, reali condizioni del mercato, comunque giocheranno a favore del bond. Per comprenderlo meglio, ragioniamo di fantasia e immaginiamo che fosse oggi quel 5 marzo 2027 (altra ipotesi: a parità di tutte le altre condizioni di mercato). Quanto rende al momento un BTP con durata residua a 3 anni?
Il BTP Tf in scadenza il 15 febbraio 2027 ha una cedola del 2,95% e prezza 99,16 centesimi al tempo dell’articolo. Invece i titoli con cedola lorda annua al 4,00% e qualche anno in più di durata residua prezzano spesso sopra 100. Staremo a vedere, dunque, giacché quello che vale oggi potrebbe non valerlo più domani. Sarà il tempo a dirci e a darci, a tempo debito, tutte le effettive risposte del caso. Nessun problema per il cassettista che compra in emissione e porta a termine, che alle dinamiche dei prezzi sul MOT potrebbe non prestare attenzione più di tanto. Il titolo è nato a 100 e a questo valore lo rimborserà a scadenza l’emittente.
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