Meglio il buono postale o i buoni fruttiferi. Ecco come effettuare questa scelta in base ai rendimenti in aumento
Fare un investimento in questo momento storico è consigliato? È questa la domanda che molte persone si fanno, vista l’attuale situazione economica sempre più precaria e instabile.
Tuttavia, anche in queste situazioni è possibile utilizzare parte del proprio denaro e affidarsi a strumenti finanziari sicuri, come ad esempio il buono postale oppure i buoni fruttiferi. Si tratta certamente di una scelta difficile da prendere, ma grazie ai rendimenti in aumento sarà possibile fare delle valutazioni su quale dei due strumenti preferire.
Prima di capire se è meglio il buono postale o i buoni fruttiferi, è bene fare una netta distinzione tra i due strumenti finanziari. Si intende buono postale quell’opzione che viene utilizzato come vero e proprio conto, il quale include titoli le polizze e le obbligazioni. I buoni fruttiferi, invece, sono strumenti di investimento utilizzati per il medio e lungo termine. Chi usufruisce di queste soluzioni mira ad avere un rendimento elevato rispetto alla quantità di denaro investita nel libretto postale.
Entrambi gli strumenti di investimento (libretto postale e buono fruttifero) sono considerati strumenti sicuri, in quanto risultano essere garantiti dallo Stato. Questo vuol dire che, scegliendo ad esempio un buono postale, è possibile mettere “in cassaforte” una parte dei propri risparmi e ottenere dei rendimenti annuali sicuri.
Con un libretto Smart, ad esempio, è possibile usufruire di un interesse che va dallo 0,30% per il limite di 90 giorni, fino allo 0,75% per un limite di 150 giorni. Nel caso dei buoni fruttiferi postali, invece, è possibile ottenere dei rimborsi in ogni momento, ricevendo comunque degli interessi. Nello specifico, il Buono 3×2 (uno dei tanti buoni fruttiferi) permette di avere un interesse fino al 2,25% per 6 anni.
Tornando alla domanda iniziale, alla luce di quanto detto i buoni fruttiferi postali rappresentano la scelta migliore e più conveniente. Questo strumento, infatti, offre molte più possibilità di investimento rispetto ai libretti postali. L’aliquota fiscale minore, le diverse opzioni di interesse e l’ampio ventaglio della durata, fanno del buono fruttifero una scelta più gettonata.
Da non dimenticare il fatto che, durante l’ultimo anno, i rendimenti di questi due strumenti di risparmio hanno visto un aumento davvero niente male. Questo perché Cassa Depositi e Prestiti, alla luce dell’andamento dell’inflazione, ha deciso di rincarare i tassi di interesse di entrambi gli strumenti di finanziamento.
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