I pendolari possono accedere ad un bonus benzina? Vediamo in cosa consiste l’agevolazione e quali sono le modalità per ottenerla.
Coloro che tutti i giorni devono muoversi in auto o a bordo di un altro veicolo privato per raggiungere il posto di lavoro potrebbero trovarsi a dover fare i conti con costi mensili piuttosto elevati dal punto di vista del consumo di carburante. Spese che potrebbero erodere buona parte dello stipendio. In tanti si chiedono dunque se vi sia la possibilità, in caso di acclarata pendolarità, di accedere a qualche tipo di contributo.
Effettivamente un bonus benzina esiste, ma occorre chiarire nel dettaglio a chi è riservato e chi lo può erogare. Anzitutto, il recente Decreto Carburanti ha consentito di prorogare questa agevolazione per tutto il 2024, escludendo tuttavia l’esenzione contributiva. Il bonus in questione, dunque, godrà di un’esenzione unicamente dal punto di vista fiscale.
La somma erogata è pari a 200 euro in buoni sconto ma, altra novità, è il fatto che essa potrà essere concessa anche in altre forme e quindi non solo di voucher. Ad esempio, come premio di risultato consentendo al datore di lavoro di andare ad ampliare i programmi interni di welfare aziendale. Perché parliamo di datore di lavoro? Per il fatto che l’erogazione del bonus rimane a discrezione delle aziende o degli studi professionali.
L’agevolazione riguarda invece solo i dipendenti del settore privato (con contratto di lavoro regolarmente registrato). Questa permette non solo di acquistare carburante ma copre anche i costi di ricarica dei veicoli elettrici (oltre che di gpp e metano) per un massimo di 200 euro a persona.
I lavoratori non dovranno indicare l’importo come parte del reddito imponibile, a meno che esso non venga erogato come benefit aziendale. In questo caso potrebbe essere prevista una tassazione ordinaria e pertanto è bene conoscere tutte le conseguenze dal punto di vista fiscale legate all’erogazione dell’agevolazione.
Inoltre, i pendolari che lavorano nel settore pubblico non possono beneficiare del bonus; con loro sono esclusi anche titolari di borse di studio, lavoratori autonomi, percettori di Naspi o altre indennità di disoccupazione ed amministratori. Non occorre presentare specifiche richieste per ottenerlo, in quanto sarà il datore di lavoro a decidere se concederlo o meno, stabilendolo entro il 12 gennaio 2024.
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