Continua la fase di indebolimento dell’euro, o meglio ancora, la fase di rafforzamento del dollaro. Tuttavia, lo scenario di medio/lungo periodo più probabile non è ancora molto chiaro. Ecco i livelli da monitorare con attenzione in chiusura settimanale.
Il dollaro ha guadagnato lo 0,2% a 105,45 dopo dieci giorni di volatilità causata da segnali economici contrastanti negli Stati Uniti e dall’incertezza politica in Francia che ha scosso i mercati europei. La sterlina è calata dopo che la Banca d’Inghilterra ha deciso di non tagliare i tassi, mentre il franco svizzero è sceso a seguito della riduzione dei tassi d’interesse al 1,25% da parte della Banca Nazionale Svizzera. Karl Schamotta di Corpay ha dichiarato che questo allentamento delle banche centrali sta migliorando le aspettative di liquidità nei mercati finanziari.
Negli Stati Uniti, l’economia mostra segni di rallentamento con vendite al dettaglio inferiori alle aspettative a maggio e segnali di un mercato del lavoro che si sta raffreddando, nonostante la persistenza di una certa forza. La sterlina è scesa dello 0,3% a $1,2678, mentre il dollaro è salito dello 0,9% a 0,8922 franchi svizzeri.
La volatilità nei mercati valutari è aumentata a causa dell’incertezza politica in Europa e delle speculazioni sui tagli dei tassi delle banche centrali. La scorsa settimana, il dollaro è aumentato mentre l’euro ha toccato il minimo dal 1° maggio, in parte per i timori legati alle elezioni parlamentari francesi.
Helen Given di Monex USA ha osservato che le banche centrali sono il vero motore del dollaro e che l’incertezza politica tende a rafforzare la valuta statunitense. Anche se i dati economici negativi potrebbero tradizionalmente indebolire il dollaro, l’incertezza politica globale continua a sostenerne la forza.
Come ormai succede dacirca due mesi le quotazioni, continua la fase di incertezza sul cambio euro dollaro. Con una chiusura settimanale superiore a 1,0865 potrebbe essersi concretizzata un’inversione rialzista che potrebbe svilupparsi secondo lo scenario indicato in figura dalla linea tratteggiata. I ribassisti, invece, potrebbero trovare forza da una chiusura settimanale inferiore a 1,0628. In questo calo la discesa potrebbe svilupparsi secondo lo scenario indicato in figura dalla linea continua.
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