E’ passato poco più di un mese dalla scomparsa del Papa emerito Joseph Ratzinger, passato alla storia più per le sue dimissioni per motivi di salute arrivate nel febbraio del 2013, per motivi di salute.
Benedetto XVI dunque, diventa il secondo pontefice a rinunciare al papato. 598 anni prima fu Papa Gregorio XII a rinunciare al ruolo di ministero petrino.
Ratzinger manifestò la volontà di rimanere all’interno dello stato Vaticano, scelse come dimora il Monastero Mater Ecclesiae, che all’epoca era in fase di ristrutturazione, quindi per un breve periodo soggiornò nella tenuta estiva dei pontefici, ovvero, Castel Gandolfo, indelebile per la memoria il suo arrivo in elicottero alle 17:30 del 28 febbraio 2013., tale trasferimento ebbe una risonanza mediatica mondiale, numerosissime le testate che seguirono in diretta il trasferimento del pontefice emerito. Che non appena arrivato a Castel Gandolfo, salutò per l’ultima volta i fedeli accorsi, con un breve discorso non scritto, ma spontaneo. Continuò comunque ad usare l’abito talare bianco semplice; all’anulare destro tornò invece l’anello vescovile.
Benedetto XVI si ritrovò a prendere il posto di San Giovanni Paolo II, al secolo Karol Jozef Vojtyla, tra i pontefici più amati della storia. Che con il suo pontificato lungo e con determinati avvenimenti subiti come l’attentato del 13 maggio 1981 con relativo perdono nei confronti di Memhemet Ali Agca suo attentatore, ha tracciato una linea difficilmente equiparabile o superabile. Indimenticabili resteranno le ultime benedizioni domenicali, fatte con un filo di voce.
Il carattere più chiuso del Papa tedesco, di certo non ha subito scaldato i cuori dei fedeli.
Secondo però le fedeli ricostruzioni del conclave, fatte da veri vaticanisti, su tutti l’esperto Lucio Brunelli, risultava essere minimo lo scarto che lo portò ad essere nominato pontefice, a “discapito”, dell’Arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, che poi effettivamente divenne il suo successore, con il nome di Papa Francesco. Che fin da subito, con il suo carisma ed il suo sorriso accogliente ha conquistato e scaldato i cuori dei tanti fedeli, rendendo ogni udienza o benedizione domenicale un vero e proprio plebiscito.
Una volta trasferitosi nel monastero di Mater Ecclesiae, Ratzinger si dedicò alle sue grandi passioni, la lettura e la musica classica.
Il 23 marzo 2013, appena dieci giorni dopo dall’elezione da parte del conclave del nuovo pontefice, Bergoglio e Ratzinger si incontrarono nei giardini vaticani, dove dopo una breve chiacchierata, i due pregarono inginocchiati insieme, questo resta ad oggi l’unico incontro tra due pontefici viventi all’interno delle mura vaticane.
Esigue apparizioni negli anni seguenti, se non per commemorazioni illustri.
Il 4 settembre del 2020 superò Papa Leone XIII, divenendo il papà più longevo e anziano della storia.
Nella seconda metà del mese di dicembre del 2022, le sue condizioni di salute si aggravarono, soprattutto peggiorarono le condizioni polmonari e respiratorie del papa emerito. Che oramai anziano, si accingeva a vivere i suoi ultimi giorni. Papa Francesco invitò i fedeli a pregare per il pontefice emerito tedesco, ormai gravemente ammalato.
Il 28 dicembre ricevette l’Estrema Unzione.
Ratzinger morì il 31 dicembre alle 9:34 del mattino tra le mura del Monastero Mater Ecclesiae, registrando manifestazioni di affetto da tutto il mondo, tantissimi i fedeli accorsi durante l’esposizione della Salma, circa 200.000 provenienti da ogni parte del mondo.
Poco meno di 60.000 invece le persone presenti alle esequie, celebrate nella mattina del 5 gennaio 2023 a Piazza San Pietro.
Erano due secoli che un pontefice non celebrava il funerale di un suo predecessore.
Hanno stupito positivamente, le manifestazioni di affetto e la vicinanza ricevuta da parte di milioni di persone, per un papà spesso considerato freddo, ma evidentemente, sempre benvoluto dai fedeli.
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