Gatti e cani vivono spesso circa 10/15 anni. L’uomo vive più a lungo. Qual è a ragione dietro questa differente aspettativa di vita?
Gatti e cani vivono spesso circa una decina di anni. Stanno peggio rispetto ai loro cugini umani? Cani e gatti hanno un’aspettativa di vita inferiore rispetto ad altri parenti selvatici? Questa aspettativa varia tra le razze canine (Canis lupus familiaris). Quindi un Corgi vive tra i 12 e i 14 anni e lo Shih Tzu può vivere circa 16 anni. Questa è solo una media: la longevità di un cane dipenderà anche dalle cure veterinarie, dalla dieta, ecc.
Il Canis lupus, Canis lupus italicus, la stirpe attualmente presente nel nostro Paese vive dai 10 ai 12 anni in natura. Che è una longevità inferiore a quella dei cani domestici. Tra questi ultimi, sono più numerosi quelli che vivono una vita particolarmente lunga, favoriti da una vita molto più sicura e da un costante approvvigionamento di cibo.
Per quanto riguarda il gatto domestico (Felis sylvestris catus ), la sua aspettativa di vita media è stimata tra i 12 e i 14 anni anche se non è raro incontrare esemplari molto più anziani: Cream Puff, un gatto maschio nato nel 1967 in Texas morì all’età di 38.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Feline Medicine and Surgery nel 2016, i gatti domestici vivono sempre più a lungo, mantenendo una buona salute. Questo peggioramento avverrebbe ormai da circa 10 anni, sempre grazie ad un aumento del monitoraggio medico, ad un miglioramento delle cure e della nutrizione.
Il Felis sylvestris sylvestris, chiamato anche gatto delle foreste, vive tra i 10 e i 15 anni nel suo ambiente naturale. Cifre grosso modo paragonabili a quelle del gatto selvatico africano, (Felis silvestris lybica).
Allora possiamo chiederci: perché cani e gatti vivono meno di altre specie? Perchè l’uomo vive più a lungo?
L’uomo vive più a lungo: ecco spiegato il motivo
La balena della Groenlandia può vivere più di 200 anni. Per quanto riguarda gli esseri umani, l’OMS ha indicato nel 2019 che l’aspettativa di vita nel mondo è aumentata di 5 anni e mezzo tra gli anni 2000 e 2016, passando da 66,5 anni a 72 anni per i bambini nati in quegli anni. E queste cifre sono più elevate in alcuni paesi.
Perché una tale differenza nell’aspettativa di vita? “Gli animali più grandi vivono più a lungo”, ha affermato il ricercatore John Speakman nel 2005 sul Journal of Experimental Biology. “Ci sono molte idee sul perché, ma concretamente non lo sappiamo”, ammette il ricercatore.
Stessa risposta da Fabienne Aujard, ricercatrice del CNRS presso il laboratorio di Meccanismi Adattivi ed Evoluzione (MECADEV) del Museo Nazionale di Storia Naturale: “Innanzitutto, questa relazione tra taglia e aspettativa di vita è vera solo nei mammiferi e presenta anche alcune eccezioni. Un’ipotesi collega questo fenomeno al metabolismo: le specie di piccole dimensioni hanno un metabolismo più elevato (frequenza cardiaca, dispendio energetico), che è costoso e incide sulla durata della vita. In generale, le specie animali più grandi vivono più a lungo, è vero.
Si parla poi – continua la studiosa – di rapporti allometrici che legano i tempi biologici (come la longevità) con la massa corporea. Ma la cosa molto interessante è che “è lo studio delle specie che ‘interrompono’ questo rapporto e che mostrano una longevità “eccezionale” per una data massa“.
Le specie sono distribuite su un continuum che va da specie con un ciclo vitale rapido (età precoce della prima riproduzione, tempo di generazione breve, aspettativa di vita breve) a specie con cicli vitali lunghi (età tarda della prima riproduzione, tempo di generazione lungo, lunga longevità/aspettativa di vita.) Anche in questo caso alcuni animali possono avere una longevità particolarmente lunga.
Pertanto, adattamenti fisiologici particolari e variabili possono consentire alle specie di raggiungere una longevità eccezionale, come migliori meccanismi di riparazione del DNA o una maggiore resistenza alle malattie… Gli elefanti, ad esempio, sono molto resistenti al cancro, il che non sembra essere il caso dei cani o gatti.