Oggi parliamo di un libro veramente molto importante cioè la psicologia delle folle di Gustave Le Bon, che è stato Edito nel lontano 1895. Però è stato poi pubblicato in Italia nel 2013, da edizione clandestine.
Ora andiamo a vedere perché è stato sempre molto apprezzato questo libro.
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Psicologia delle folle di Gustav Le Bon: perché è considerato un libro di riferimento
Opinione dei critici
Così come tanti critici che lo hanno letto sostengono e anche tante persone comuni, la psicologia delle folle di Gustave le Bon è un libro che non è come tutti gli altri perché rappresenta un vademecum per quelle persone che vogliono comprendere in maniera profonda le motivazioni per le quali le folle si comportano in un certo modo.
Questo libro quindi viene considerato sorprendente dal punto di vista psicologico e filosofico. Ma soprattutto viene considerato moderno nell’ottica di un ventunesimo secolo che ha avuto tante trasformazioni e cambiamenti.
Già nell’introduzione del libro la psicologia delle folle Gustave Le Bon parla di trasformazione al momento in cui sostiene che l’Ottocento, cioè il suo secolo, èda considerare uno dei frangenti storici dove il pensiero umano si è trasformato in maniera graduale. Ancora lo sta facendo.
Lui comunque cita tante trasformazioni che ci stanno susseguendo, legate non solo al pensiero umano,ma anche a tanti ambiti della società partendo dalla politica e spaziando fino alla cultura, tecnologia, scienza, linguaggio e tanto altro.
Gustave Le Bon è un autore francese che viene considerato non solo un sociologo ma anche un filosofo, psicologo e anche biologo.
Ma soprattutto è sempre stato visto come un pensatore molto anticonformista.Proprio per questo ha avuto sempre molti estimatori.
Perché è stato apprezzato questo libro di Gustave le Bon
Come è suddiviso Psicologia delle folle
Possiamo quindi concludere che Gustave le Bon e il suo libro vengono molto apprezzati soprattutto per lo stile perché parliamo di un testo che si può leggere tutto d’un fiato con un linguaggio pulito e concreto, nonché anche dettagliato, sintetico,senza sbavature o giri di parole.
Infatti in 150 pagine ci sono tantissimi concetti brillanti significativi nonché moltissimi spunti di riflessione per chi lo legge.
Per quanto riguarda il testo ricordiamo anche che è diviso in tre parti partendo dalla prima si affrontano e si descrivono le peculiarità principali della folla, nonché la legge psicologica e la contraddistingue.
Ma non solo, perché vengono analizzati anche i ragionamenti, gli impulsi della folla nonché la formulazione al sentimento religioso con tutte le sue varianti.
Nella seconda parte del libro invece ci si occupa delle credenze e delle opinioni della folla concentrandosi sulla volatilità e sui limiti di tutto questo.
Inoltre al suo interno possiamo trovare uno spaccato molto interessante sui condottieri che hanno guidato le folle e cioè su come sono riusciti a persuadere. Mentre nell’ultima parte vengono classificate le folle, nonché divise in eterogenee e omogenee, approfondendo concetti molto importanti quali setta, classe, casta, civiltà e razza.
Non è un caso che tra i grandi personaggi che apprezzavano Gustave le Bon c’erano personaggi quali Stalin, Mussolini e Hitler che analizzano in maniera meticolosa i suoi libri, cercando di mettere in pratica alcune tecniche di prestazione nonché di assoggettamento alle folle ispirandosi proprio in maniera chiara al libro stesso.
Altre considerazioni del libro
Molti critici e lettori riconoscono all’autore Gustave le Bon l’intuizione e la genialità che ha avuto quando è riuscito a cogliere tanti aspetti che contraddistinguono le folle.
Quindi parliamo di un’indagine precisa che si basa sulla moltitudine e sulla Massa intesa come una mente pensante unica che può essere influenzabile in maniera facile.
Il concetto di folla descritto da Gustave Le Bon lo possiamo vedere prendere forma mano a mano che vanno avanti i capitoli perché è come se fosse un essere che si plasma strada facendo.
Secondo Gustave Le Bon la folla non è per forza un numero elevato di persone che si uniscono, ma corrisponde soprattutto a un comune stato d’animo cioè a quel momento nel quale il singolo individuo abbandona le sue peculiarità
In questo modo l’intelligenza individuale scompare perché si disperde proprio nella folla che ha il potere di portare tutto verso il basso mostrando però ovviamente i suoi limiti.
Infatti in questo modo tutto si appiattisce comprese le emozioni e sentimenti, che convergono in un unico punto e che sono comuni a tutti.
Secondo Le Bon questo sarà un passaggio che diventerà l’anticamera per un concetto molto importante che bisogna introdurre cioè quello che la folla offre a tutti quegli individui, che si sono spogliati della loro individualità e cioè l’anonimato.
Si tratta nello specifico di un fenomeno di deresponsabilizzazione dell’individuo che viene mosso dall’inconcella folla che sarà una grande anima che può dare sfogo alle ultime evoluzioni.
In pratica secondo Gustave le Bon in un individuo che è isolato l’interesse personale è importante, mentre nella folla è una cosa che non viene assolutamente considerata.
Conclusioni su Psicologia delle follie
Infatti nella psicologia della folla riscontriamo una esagerazione che è basata solo sulla parte emotiva e non solo nell’intelligenza perché comunque le persone che fanno parte di essa, riescono ad avere sia elevata manualità ma anche i bassi istinti.
Quindi non riescono spesso a ragionare riflettere perché danno più importanza all’apparenza piuttosto che alla realtà anche perché sono ostili al progresso che al cambiamento.
Sono queste le considerazioni più importanti che troviamo nell’analisi del libro La psicologia delle folle di Gustave Le Bon.
Non a caso secondo i critici questo è forse uno dei saggi più importanti per quanto riguarda la psicologia delle masse mai scritto nella storia. Si tratta di un libro che dovrebbe essere letto da molti ma anche divulgato nonché dovrebbe essere spesso rivisitato per non dimenticare mai alcuni meccanismi che ci sono dentro le folle, che a volte possono ripetersi nella storia così come tanti anni prima.
Secondo l’autore la psiche della folla funzionerà sempre allo stesso modo: ed ecco perché il suo libro sarà sempre considerato attuale.
Anzi lo è soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo che è caratterizzato dal condizionamento dei moderni mezzi di informazione e del web che agisce in maniera significativa sulla folla.