Se nell’immaginario collettivo i miliardari sono persone sempre felici e fiere di sé stesse, in realtà non è così: ecco qual è la verità
Quante volte ognuno di noi ha sognato di vincere al Superenalotto, portandosi a casa il montepremi con il quale sistemare finalmente tutta la propria vita? Per quanto si dica e ci si ripeta continuamente che i soldi non fanno la felicità e che la cosa più importante è la salute, di fatto è comune il desiderio latente di diventare improvvisamente ricchi. L’illusione è quella che, riuscendo a ripagare i propri debiti e togliendosi qualche sfizio, la vita migliori e la felicità sia garantita: forse, però, non è così.
Diversi studiosi, infatti, hanno voluto analizzare la mente degli uomini più ricchi al mondo, così da verificare una volta per tutte se la disponibilità di denaro garantisca in qualche modo la felicità eterna e la soddisfazione più grande. Ecco quali sono gli esiti di queste incursioni nelle menti dei miliardari: rimarrete stupiti.
La verità dietro all’apparente felicità dei miliardari: ecco le loro menti
Di fatto, le persone più ricche spesso dentro di sé celano insicurezze e stranezze piuttosto rare, che qui andiamo a raccontarvi. Michael Jackson, ad esempio, ha speso dei milioni per far vivere nel proprio zoo privato elefanti, scimmie, un orso, alligatori e giraffe mentre Steve Jobs, nonostante la sua pelle divenuta ormai arancione, si è cibato per mesi solo di mele e carote.
La neurologia e la psicologia hanno quindi voluto studiare questi comportamenti e, in generale, capire cosa succede dentro alle menti dei miliardari, concludendo che l’accumularsi di denaro porta quella che viene definita sindrome da ricchezza.
Si evidenziano quindi forti paranoie, depressione, problemi d’ansia, irritabilità e anche insonnia tra i disturbi più comuni tra le persone ricche: secondo un gruppo di ricerca del Boston College’s Centre of Wealth and Philantropy, i miliardari credono che i propri soldi siano sempre insufficienti, per cui non smettono mai di desiderare di più e di fatto vivono nella costante infelicità in merito a ciò che possiedono, che ritengono insufficiente.
Secondo gli scienziati, poi, con la propensione al successo finanziario e con la voglia di accumulare sempre di più ci si nasce: è nata infatti la genoeconomia, che studia proprio la propensione genetica verso l’accumulo e la ricchezza. Dall’altro lato, questa predisposizione è associata anche a un maggiore rischio di disturbi di personalità: insomma, sembra che neanche i ricchi siano immuni da fatiche e pensieri preoccupati, anzi.