Spesso si pensa che la parola “arrangiarsi” abbia un significato negativo, in realtà come spiega Paolo Crepet può avere valenza educativa.
Al giorno d’oggi siamo abituati a concepire il verbo “arrangiarsi” con un significati negativo. Spesso, infatti, questa parola viene intesa come sinonimo di menefreghismo ed abbandono, soprattutto se si rivolge ai più giovani i quali si trovano a dover magari gestire da soli situazioni apparentemente troppo grandi per loro.
In realtà, come spiega lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, questa parole può avere una valenza estremamente positiva ed educativa. In un suo intervento pubblicato anche sulla pagina Instagram @healthymind.italia l’intellettuale espone la propria teoria in merito, dividendo profondamente l’opinione pubblica.
Ecco che cosa ha dichiarato e in che senso “arrangiarsi” può rappresentare per molti una grande opportunità e non un limite.
“Arrangiarsi”: Paolo Crepet spiega la valenza educativa di questo verbo
Nella maggior parte dei casi pensiamo che la parola “arrangiarsi” abbia un significato negativo. In realtà le cose non stanno esattamente così. Secondo lo psichiatra Paolo Crepet, bisogna imparare ad intendere questo verbo non come sinonimo di abbandono, ma come un’opportunità da cogliere a livello educativo e di crescita personale. Soprattutto per i più giovani.
Per comprendere il suo ragionamento occorre tornare indietro nel tempo quando “arrangiarsi” era ritenuta un’arte. Oggi moltissimi figli sono abituati a ricevere l’aiuto dei genitori al primo ostacolo, sviluppando così una scarsa capacità di problem solving. La soluzione secondo l’esperto sarebbe proprio quella di recuperare l’accezione positiva della parola “arrangiarsi”.
Questo termine, infatti, può voler dire anche “organizzarsi”, “ingegnarsi”, “sviluppare una strategia” e “trovare una soluzione autonomamente”. In questo senso, dire ad un figlio “arrangiati” non equivale a lasciarlo a se stesso, ma a stimolarlo a crescere.
Non tutti gli utenti sul web si sono trovati d’accordo con la spiegazione di Crepet. Se da un lato c’è chi non ha esitato a sostenere la sua tesi, dall’altro non sono mancati commenti negativi che hanno evidenziato come questo comportamento possa essere a lungo andare pericoloso. Dal nostro punto di vista il segreto sta sempre nella via di mezzo, nel riuscire a trovare un compromesso fra il seguire costantemente e con affetto i propri figli e il lasciarli del tutto privi di supervisione.
In particolare, ci ha colpito il commento di un utente il quale ha scritto: “Arrangiati vuol dire ‘Ti guardo mentre cerchi una soluzione perché so che da solo ce la fai’. E questa è la cosa più bella che un genitore possa fare per il figlio: dare fiducia!!!”. E voi che cosa ne pensate?