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Al mattino non ti ricordi i sogni? C’è un motivo specifico per cui certi te li dimentichi

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Valentina Trogu

Vi riveleremo la spiegazione scientifica del perché la mattina non si ricordano i sogni fatti durante il sonno notturno.

La maggior parte delle mattine ci svegliamo senza ricordare i sogni della notte precedente. I motivi alla base di questo meccanismo sono diversi.

Perché si dimenticano i sogni
Perché si dimenticano i sogni (Lintellettualedissidente.it)

Ognuno di noi sogna tutte le notti ma pensiamo di non farlo perché spesso non ricordiamo i sogni. Questo fenomeno psichico legato al sonno avviene principalmente nella fase REM e solo se ci svegliamo all’interno di questa fase ricorderemo più facilmente il sogno altrimenti con molta probabilità lo dimenticheremo.

Eppure sarebbe bello riuscire a ricordare. I sogni sono pensieri, voci, ricordi, sensazioni, suggerimenti che potrebbero rivelarsi molto utili. Sigmund Freud ha definito il fenomeno come una “lettera inviata a sé stessi” che utilizza un linguaggio simbolico per esprimere gli istinti proibiti del subconscio. Significa che tramite i sogni sveliamo ciò che razionalmente non diremmo o faremmo mai. Ma se sono così importanti per quale motivo tendiamo a dimenticarli?

Perché al mattino non si ricordano i sogni fatti

Tutte le notti sogniamo ma non ricordiamo i sogni. Per dare una spiegazione scientifica a questo meccanismo sono stati effettuati studi con il monitoraggio delle onde cerebrali dei pazienti dormienti. Se svegliati alla fine della fase REM, i pazienti riuscivano a raccontare i sogni fatti. Una volta terminato il sonno diversi soggetti negavano di aver sognato e rimanevano stupiti nell’ascoltare il racconto fatto in precedenza.

La spiegazione scientifica del perché i sogni non si ricordano
Perché non ricordiamo i sogni? (Lintellettualedissidente.it)

Secondo Freud i sogni non si ricordano perché vogliamo proteggerci da noi stessi. Dimenticarli è come una censura o una forma di difesa da ciò che i sogni stessi potrebbero raccontarci. Lo psichiatra statunitense John Allan Hobson, invece, sostiene che l’amnesia del sonno ha un’origine organica. Le cellule cerebrali secernenti le sostanze chimiche indispensabili affinché il sogno si ricordi sono disattivate durante il sonno REM.

Un altro studio ha riferito come causa della dimenticanza sia il minore sincronismo tra l’attività dell’ippocampo e quella della corteccia prefrontale del cervello sempre durante la fase REM. I ricercatori hanno analizzato i movimenti delle cellule nervose durante il sonno e hanno appurato come avvengano interazioni importanti tra l’ippocampo e la neocorteccia solamente durante le “increspature” ossia specifici momenti di attività dell’ippocampo.

Durante questi momenti sembrerebbe che le informazioni per la formazione dei ricordi vengano trasportate in altre aree del cervello ma visto che i processi responsabili della formazione della memoria sono attivati durante la fase Nrem e che durante la fase Rem – quando si sogna – le interazioni diminuiscono, ecco che la maggior parte dei sogni si dimentica. 

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