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Lucio Battisti: storia di un artista innovativo e rivoluzionario

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Vincenzo Colao

Non c’è dubbio che uno dei cantautori italiani più innovativi e rivoluzionari nella nostra storia è stato Lucio Battisti, considerato non a caso ,anche al di fuori del nostro paese come un simbolo  della nostra tradizione e cultura musicale.

Il suo successo sicuramente, così come affermano gli  gli addetti ai lavori, nonché gli esperti del settore è stato legato soprattutto alla sua capacità di creare degli arrangiamenti che hanno dato una svolta e una spinta decisiva a tutto il panorama pop rock italiano, rivoluzionando col tempo la forma tradizionale della canzone italiana

Lucio Battisti: le sue peculiarità artistiche e i suoi esordi nella musica

La sua famiglia e gli inizi della sua carriera

La produzione musicale di Lucio Battisti ha consentito alla musica leggera italiana di modernizzarsi in maniera significativa, visto che proprio in quel momento i linguaggi musicali del nostro paese sono moltiplicati soprattutto per il fatto che si tratta di un’artista che ha anticipato generi musicali che sarebbero esplosi proprio in quel momento storico: infatti nelle sue canzoni possiamo trovare anche delle sfumature Techno, Rap e House.

Nel corso del tempo infatti i suoi arrangiamenti sono diventati un esempio e un patrimonio importante per molti suoi colleghi, proprio perché il suo modo di operare con la musica è stato innovativo partendo per esempio del 1967, anno durante il quale fu tra i primi in Italia ad usare la tecnica del capovolgimento dei nastri delle registrazioni.

Per quanto riguarda la sua vita privata bisogna ricordare che Lucio Battisti è nato a Poggio Bustone in provincia di Rimini il 5 marzo del 1943. I suoi genitori erano persone semplici ,che di sicuro non gravitavano nell’ambito artistico e musicale, visto che il padre era impiegato e la madre casalinga.

Furono proprio i suoi genitori che, come regalo per il suo conseguimento della licenza media decise di optare proprio per una chitarra, che Lucio Battisti successivamente iniziò a imparare a suonare da solo prendendo come modelli soprattutto Bob Dylan, Donovan, i Beatles e la black music.

La sua passione per la chitarra

Però proprio la sua grande passione per la chitarra, nonché tutto il tempo che dedicava alla musica, portarono a uno scontro con il padre che addirittura per scoraggiare dalle sue velleità musicali, e per imporgli di diplomarsi, lo minacciò di non firmare l’esenzione dal militare, se prima quantomeno non si fosse appunto diplomato.

Lucio Battisti accettò questo patto con il padre iniziando la sua gavetta musicale proprio nel 1962, quando si trasferì a Napoli, per poi tornare a casa per mancanza di soldi, cominciando però a suonare un Night chiamato Cabala con un gruppo Romano.

In quel locale suonava infatti una band molto famosa all’epoca cioè i Campioni, i quali offrirono a Lucio Battisti la possibilità di diventare il loro chitarrista.

Quella fu la svolta della sua vita e della sua carriera perché fu costretto a trasferirsi a Milano dove poi vivrà per tutta la sua vita e dove, grazie allo stimolo dell’idea del leader del  gruppo Romy Matano, cominciò a scrivere canzoni.

Tutto per in quel momento che iniziò a scrivere brani che non furono mai pubblicati tranne uno che venne rimaneggiato, e che poi diventerà uno dei suoi classici cioè Mi ritorni in mente.

Altre tappe importanti del suo percorso musicale

 L’incontro importante con Mogol

Un anno sicuramente importantissimo per la sua carriera e per la sua vita fu il 1966 quando grazie alla talent scout Christine Leroux che lavorava nella casa discografica Ricordi, conobbe l’autore di testi nonché paroliere Mogol, che gli propose di firmare un contratto solista.

Sempre in quell’anno partecipò come autore con il brano Adesso si al Festival di Sanremo: fu proprio questo che gli diede la spinta per un primo 45 giri e cioè Dolce di giorno/Per una lira.

Poco dopo fece la sua comparsa per la prima volta mettendoci la faccia nel video di Prigioniero del Mondo, anche se il successo Maggiore riuscì a ottenerlo con la canzone Balla Linda che addirittura lo fece entrare in hit parade.

Questo fu uno  dei brani centrali della sua produzione musicale visto che addirittura fu apprezzato negli Stati Uniti grazie alla versione seguita dai The Grass Roots.

Ma dopo aver partecipato al Festival di Sanremo solo come autore per altri interpreti Lucio Battisti decise di essere protagonista in prima persona durante la diciannovesima edizione nel 1969, portando il brano Un’avventura.

Questa fu una canzone molto importante con delle sonorità abbastanza Blues, che si classificò al nono posto, aumentando la sua popolarità, nonostante alcune critiche per le sue esibizioni, che venivano considerate dai critici musicali dell’epoca, troppo approssimative.

Grazie alla popolarità crescente Lucio Battisti riuscì a pubblicare il 45 giri Un’avventura e Non è Francesca: subito dopo uscì anche il suo primo album omonimo con brani che già aveva rilasciato.

Ma di sicuro l’espressione col grande pubblico avvenne grazie alla vittoria al Festivalbar con la canzone Acqua azzurra Acqua chiara, che addirittura lo vide distaccare i secondi classificati di circa 50mila voti.

Lucio Battisti: fondazione della casa Discografica Numero Uno

Insieme al suo collega amico Mogol, Battisti fondò la casa discografica indipendente Numero uno pubblicando poco dopo il singolo Mi Ritorni in Mente che finì immediatamente nella hit parade.

Da quel momento in poi tutti i suoi album finirono ai primi posti delle classifiche: addirittura con i singoli Fiori rosa e Fiori di pesco e con Il Tempo di morire riesce a convincere anche tutti quei giornalisti che l’avevano criticato in passato soprattutto per la sua voce durante un programma di Renzo Arbore.

Per tutti i suoi fan una data molto triste è il 4 luglio 1980 perché fu il giorno nel quale Lucio Battisti fece la sua ultima apparizione televisiva nella trasmissione Svizzera di lingua tedesca Music Gaste dove canta in playback Amore mio di Provincia.

In quegli anni in maniera graduale finì la sua collaborazione con Mogol ,per iniziarne un’altra con il paroliere Pasquale Panella con il quale compose delle canzoni un po’ meno orecchiabili, e un po’ più sperimentali rispetto a quelle create con Mogol.

il suo ultimo album chiamato Hegel venne pubblicato nel 1994, non riscontrando però particolari gradimenti da parte delle riviste musicali. Lucio Battisti muore a Milano il 9 settembre 1998,ma la sua musica ha continuato a riscuotere sempre tanto apprezzamento e tanto successo.

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