Se vi siete separati ma volete continuare a vivere sotto lo stesso tetto, ecco qualche consiglio che fa al caso vostro
Per quanto l’amore possa essere bello, profondo e travolgente, può succedere a un certo punto che si esaurisca, si riduca o che si rivolga verso altre persone. Ascoltare sé stessi, le proprie sensazioni e soprattutto i propri sentimenti è fondamentale, per stare bene nei propri panni.
Se quindi da un lato può succedere che un matrimonio finisca, dall’altro non è sempre detto che questo corrisponda a una spaccatura in famiglia: si può vivere da separati in casa.
Certo, già a leggerlo si capisce che non è affatto facile. Convivere con la stessa persona con la quale prima si condividevano baci, abbracci e carezze quando questi tre elementi vengono a mancare e si aggravano anche di litigi e incomprensioni, è piuttosto complesso. Spesso, però, chi sceglie di vivere da separati in casa lo fa per i figli o per una situazione particolare, da tutelare: ecco quindi qualche consiglio per far sì che funzioni.
Separati in casa? Così è possibile
Innanzitutto, è bene parlare un po’ di economia. Divorziare può costare da 5mila a 60mila euro: si tratta di cifre decisamente non indifferenti, alle quali vanno aggiunte per un membro della coppia (solitamente l’uomo) quelle relative all’affitto o all’acquisto di una nuova abitazione, con l’arredamento e tutto ciò che serve. Anche per questo motivo, molte coppie anche dopo la separazione vogliono continuare a vivere insieme, anche solo per attutire il colpo economico e rimandare il trasferimento a quando le finanze saranno migliori.
La prima regola per far sì che la convivenza da separati funzioni è quella di non lasciare alcuna questione in sospeso. Parlare di tutto, stabilire regole e confini e dire quando il partner fa qualcosa che dà fastidio è fondamentale. Un esempio è la frequentazione con altre persone: le si può portare a casa oppure no, quando l’ex compagno o compagna è fuori? Si tratta di questioni da chiarire subito.
Inoltre, gli esperti concordano nel dare come tempo massimo quello di un anno, per la convivenza da separati. Durante questi 12 mesi ci si deve impegnare per far sì che, al termine, ognuno dei due ex partner abbia una soluzione sostenibile per il proprio futuro. In questo modo, anche nei momenti di difficoltà, si saprà che tale situazione ha un limite di tempo e ci si concentrerà sulla resistenza.