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Puoi rifiutarti di lavorare se fa troppo caldo e percepire comunque lo stipendio: in quali casi

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Giulia Belotti

Se con le temperature roventi di questi giorni lavorare per te è impossibile, in realtà puoi non farlo pur continuando ad essere pagato

Sebbene molti sostengano che l’estate che stiamo vivendo quest’anno sia decisamente meno calda rispetto a quella dell’anno scorso, in realtà chi soffre il caldo sta male anche quest’anno: le temperature roventi di questi giorni, con i tassi di umidità altissimi, stanno rendendo la vita davvero impossibile. Se qualcuno ha la fortuna di avere in ufficio o a casa l’aria condizionata, molti altri devono affidarsi al ventilatore o alla corrente d’aria tra finestre: ecco però cosa dovete sapere in merito all’andare a lavorare con il caldo.

Se fa troppo caldo puoi non lavorare
Se fa troppo caldo puoi non lavorare ed essere comunque pagato (lintellettualedissidente.it)

Quando si parla di lavoro, spesso e volentieri si pensa solo agli uffici. In realtà, molte mansioni si svolgono in luoghi diversi come capannoni, magazzini, aree all’aperto e così via: in queste zone è impossibile avere l’aria condizionata, per cui si è esposti alle intemperie e al freddo d’inverno così come al caldo insopportabile d’estate. In realtà, però, quando fa molto caldo si può non andare al lavoro: ecco cosa dovete sapere.

Non andare al lavoro quando fa caldo, ricevendo lo stipendio: ecco la verità

Le temperature di questi giorni, che sfiorano i quaranta gradi, rendono del tutto impossibile il continuare a lavorare in determinati contesti. Proprio per questo motivo, esistono strumenti che tutelano il lavoratore in questo senso e sono specificati nell’ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro: l’articolo 2087 del Codice Civile obbliga il datore di lavoro a tutelare la salute e l’integrità sia fisica che morale dei propri dipendenti.

Se fa troppo caldo puoi non lavorare
Se fa troppo caldo puoi non lavorare ed essere comunque pagato (lintellettualedissidente.it)

Il datore di lavoro, quindi, è tenuto a rendere l’aria salubre e respirabile, quando possibile con l’apertura delle finestre o altrimenti con i condizionatori e i ventilatori. Inoltre, il datore di lavoro deve prendere tutte le misure precauzionali necessarie a evitare il cosiddetto colpo di calore e soprattutto deve valutare tutti i rischi legati alla temperatura dei luoghi di lavoro, insieme al responsabile della sicurezza.

Nel caso in cui il luogo di lavoro sia invivibile nei termini di temperatura, il dipendente può sospendere la propria attività lavorativa e a confermarlo è la sentenza n. 6631 del 1° aprile 2015: questa ha confermato che il lavoratore può astenersi dal lavoro in caso di temperature proibitive senza assolutamente perdere l diritto allo stipendio. Di fatto, quindi, questo diritto tutela il dipendente nel caso in cui il datore di lavoro non adempia ai propri obblighi.

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