Parlare con gli sconosciuti può essere la chiave di volta per un cambio di vita. Ecco in che modo può incidere sul tuo essere
Tutti da bambini ci siamo sentiti dire, almeno una volta, la fatidica frase: “Non parlare con gli sconosciuti”. Si tratta di persone con cui non abbiamo un rapporto di alcun tipo, né formale, né informale. Dunque, tali sconosciuti rappresentano l’altro e, fondamentalmente, questa frase, ripetuta come un mantra ai propri figli, sta ad indicare una paura dell’ignoto.
Ciò che non conosciamo manda letteralmente in tilt la nostra mente, che prospetta per noi i più catastrofici scenari possibili. Chissà chi è la persona che non conosciamo, chissà quali intenzioni avrà, meglio non fidarsi. E in questo modo, si decide, prima da bambini perché indotti, poi da adulti, che è bene non dare confidenza alcuna a chi non si conosce.
Ma questo è davvero un bene? Nella gran parte dei casi non lo è, poiché la scelta di non aprirsi all’altro è infondata e frutto di un meccanismo di difesa verso l’ignoto. Ci sorprenderà sapere che le ricerche eseguite in merito rivelano piuttosto il contrario: parlare con gli sconosciuti può avere molteplici benefici sulla nostra psiche.
Parlare con gli sconosciuti può essere benefico: ecco in che modo
L’essere umano è un animale sociale. Questo significa che è insito nella nostra natura intessere relazioni. Ci fa stare meglio, ci dà la possibilità di confrontarci ed esprimerci. Decidere, in particolar modo, di aprirsi a una conversazione con uno sconosciuto significa permettere alla nostra psiche di creare nuove connessioni e ristrutturare la nostra conoscenza. Questo perché, da quanto si apprende da tutta una serie di ricerche sul campo, il confronto con quello che non conosciamo è in grado di espandere la nostra visione e di cambiarci come persone.
Spesso, infatti, si sceglie di intessere legami con persone che hanno una visione simile alla nostra e interessi altrettanto vicini ai nostri. Questo, per quanto può sembrarci giusto e naturale, è, in verità, molto confortevole per la nostra mente. Si viaggia, infatti, su territori noti e non si dovrà consumare energia, per creare nuovi schemi e accogliere pensieri e punti di vista diversi, rispetto a quelli che già conosciamo.
A lungo andare, questa modalità limita la crescita stessa della persona. Il confronto con gli sconosciuti, invece ci permette di aprirci, ascoltare qualcosa di nuovo e, di conseguenza, di giocare in un territorio inesplorato. Di riflesso, conoscendo l’altro, noi ci permetteremo di conoscere e far emergere anche nuove e più evolute parti di noi.