C’è un virus che colpisce i bambini al di sotto di un anno, e i contagi sono aumentati moltissimo negli ultimi tempi; il picco deve ancora arrivare.
Da quando è finita la pandemia, o almeno la fase emergenziale data dal Covid, le persone hanno visto un incremento di numerose malattie, alcuni virus sono divenuti più “aggressivi”.
Pensiamo al fatto che da quando è “tornata”, l’influenza stagionale ha dato maggiori disturbi di salute, e anche una convalescenza più lunga.
Gli scienziati temono che il nostro sistema immunitario si sia indebolito dopo la comparsa del Sars-Cov-2, e forse anche per colpa dei lockdown, dell’uso delle mascherine e di troppi disinfettanti, nonché dell’abuso di antibiotici.
Un mix di condizioni e concause, dunque, che forse ci sta facendo ammalare ancora di più, e a farne le spese, purtroppo, anche e soprattutto i bambini piccoli.
Da una parte, dunque, abbiamo una maggiore conoscenza e consapevolezza delle malattie e di come tutelare la nostra salute, ma dall’altra sembra che i nostri sforzi siano vani. Ecco cosa sta succedendo in Europa e dunque anche nel nostro Paese.
Il virus che colpisce l’apparato respiratorio nei bambini, cos’è e che danni può causare
I dati che arrivano dalla Spagna sono solamente alcuni di quelli rilevati da tutti i censimenti fatti fino alla prima metà del 2023.
Il virus sinciziale sta colpendo più duramente rispetto agli anni passati, e il picco stagionale (che di solito viene osservato fisiologicamente) deve ancora arrivare.
Nella Penisola Iberica, al momento, si registrano più di 8 mila casi di bambini colpiti, con un +119% di infezioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I soggetti che si sono ammalati di più hanno meno di 1 anno di età.
Il fenomeno, però, si sta manifestando in maniera simile anche negli altri Paesi UE: i casi sono in aumento, e ovviamente ci sono delle categorie più a rischio.
Il virus sinciziale causa una malattia a carico dell’apparato respiratorio: dà sintomi simili all’influenza e solitamente guarisce con le cure assegnate dal pediatra. In alcuni casi però, soprattutto se il bambino è fragile a livello immunitario, si trasforma in bronchiolite o polmonite, che ovviamente danno un decorso più grave alla malattia.
Gli esperti avvertono, poi, che esistono bambini ancora più a rischio, come i nati prematuri o prematurissimi, o che alla nascita avevano un peso inferiore ai 2,5 chili.
Un noto pediatra afferma, tra l’altro, che se i neonati a rischio contraggono l’infezione da virus sinciziale hanno poi rischi maggiori di “sintomi ostruttivi ricorrenti” che possono durare anche oltre i 5 anni di età.
Come ci si protegge dal virus sinciziale?
I consigli degli esperti sono rivolti soprattutto a prevenire le infezioni: ad esempio, le neo mamme possono preferire l’allattamento al seno dei loro bambini, perché è un modo per offrire anticorpi naturali.
Per quanto riguarda le cadenze vaccinali, sia di adulti che di bambini, sarebbe opportuno rispettare i calendari, in modo da non farsi trovare impreparati con le ondate stagionali di alcune malattie, comprese quelle respiratorie.
I fattori ambientali giocano un ruolo altrettanto fondamentale, dunque non bisogna esporre i piccoli al fumo passivo di sigaretta, ed è opportuno tenerli lontani da persone malate.
In caso di dubbio è ovviamente necessario andare dal pediatra tempestivamente, poiché il virus sinciziale inizialmente dà sintomi simili all’influenza, che comprendono febbre, inappetenza, tosse, respiro sibilante e naso che cola.
In particolar modo, se si notano apnee improvvise, stress respiratorio oppure colorazione viola della pelle intorno alle labbra o sulla punta delle dita è preferibile avvertire subito il pediatra.