“Sono pronta ad andare in prigione” – dice J. Rowling. L’autrice di Harry Potter difende i diritti delle donne, contro i laburisti.
J.K. Rowling, autrice plurimiliardaria, ha dichiarato: “Sarò contenta di farmi due anni, se l’alternativa è il linguaggio obbligato e la negazione forzata della realtà e dell’importanza del sesso”. La polemica nasce da un’iniziativa promossa dal primo ministro scozzese Nicola Sturgeon, la quale di recente ha presentato la proposta di legge per il Gender Recognition Reform Bill in Parlamento. L’obiettivo della leader del Partito Nazionale risiede in un significativo ridimensionamento delle pratiche associate alla modifica dell’atto di nascita, in seguito alla compiuta operazione di transizione di genere. Il nuovo disegno contempla un’età minima di 16 anni e l’abolizione della presentazione di una prova medica che certifichi la conclusione del processo.
A quanto pare, secondo la mamma di Harry Potter, questo lederebbe i diritti delle donne, in quanto aprirebbe il mondo femminile ad un numero troppo elevato di individui che, in realtà, non ne comprendono la fragilità. In risposta a tutti coloro che condividono il pensiero della scrittrice, il partito laburista ha proposto di aggiornare la legge in merito ai crimini associati all’odio razziale e/o religioso, inserendo dunque gli abusi e gli insulti transfobici. Atti discriminatori di questo tipo, in Gran Bretagna, sono punibili con due anni di reclusione – rischio che non sembra sfiorare minimamente la serenità della famosa scrittrice.
Joanne Rowling non teme il carcere
Per sostenere la sua opinione, J.K. Rowling ha riportato un fatto di cronaca che, in realtà, non ha fatto altro che alimentare l’odio di tutti coloro che si battono contro la discriminazione transfobica. “La donna trans Katie Dolatowski è stata condannata per il tentato stupro di una bambina di dieci anni” – ha spiegato – “L’attacco si è verificato nel bagno di un supermercato”. Ebbene, l’autrice argomenta così la tesi secondo cui, una maggiore leggerezza in termini di processi di transizione di genere, aumenterebbe il rischio per le donne di essere molestate e, nei casi più gravi, violentate.
I bagni, gli spogliatoi, le palestre, gli ospedali e tutti quei luoghi dove il genere femminile può sentirsi al sicuro, poiché parte della propria comunità, perderebbe tale “purezza”. In termini schietti, secondo l’autrice, un uomo che compie un processo di transizione per divenire una donna, rimane tuttavia un uomo nella sua essenza. Quanto espresso dalla Rowling ha prodotto una certa indignazione, consumata in diverse minacce di morte, oltre che nella possibilità concreta di essere bannata dalla rete.
Ciò nonostante, la scrittrice ha sottolineato di non temere la gogna mediatica, tantomeno di perdere consenso, in quanto – come lei stessa ha sottolineato – effettivamente può permetterselo. La mamma di Harry Potter vanta un patrimonio di oltre un miliardo di sterline, cifra che le consente di mantenersi anche in assenza di qualsiasi attività lavorativa.