Un recentissimo studio condotto da Unicef e Policlinico Gemelli ci consegna un dato inquietante sulla salute dei nostri ragazzi
La pandemia ha probabilmente acuito problemi che già covavano pericolosamente. E che ora sono esplosi in tutta la loro pericolosità. A essere colpiti sono soprattutto i nostri adolescenti. E gli esperti parlano di una vera e propria emergenza nazionale che ne sta minando la salute.
Il nuovo report di Unicef e policlinico Gemelli di Roma consegna infatti un quadro inquietante sulla situazione giovanile del nostro Paese. La ricerca è stata recentemente pubblicata ed è durata un anno, andando a investigare lo stato di salute dei nostri giovani. Più di 1.500 i giovani censiti nello studio, 46 per cento femmine e 54 per cento maschi.
L’obiettivo del report è quello di dimostrare come il drammatico periodo di pandemia da Covid-19 abbia influito e influisca sullo stato di salute dei nostri giovani. Solo attraverso la ricerca, infatti, si potranno trovare evidenze scientifiche che possono poi, eventualmente, generare le contromisure più adatte per la risoluzione dei problemi.
Problemi che, assai spesso, scaturiscono dal contesto familiare e sociale in cui sono cresciuti i ragazzi. Lo stato di salute dei ragazzi ha reso necessario, in moltissimi casi, l’adozione di un piano didattico ad hoc che, tuttavia, non sempre gli istituti sono capaci di garantire.
Risultati drammatici, soprattutto perché stiamo parlando di un campione di ragazzi assolutamente giovanissimi, attorno ai 16 anni di età.
Il report ha analizzato lo stato di salute mentale dei nostri giovani, andando a certificare che il 39% di essi soffre di ansia e di depressione. Due mali oscuri su cui invitiamo sempre le famiglie a vigilare, contattando esperti del settore, non appena si colgono le prime avvisaglie di un malessere. I risultati sono stati presentati nel corso della Settimana europea della salute mentale.
Il 39% della popolazione investigata dalla ricerca è colpita poi da una sintomatologia affettiva ansioso-depressiva che, secondo gli esperti, potrebbe sfociare in una definitiva psicopatologia. Questo stato di prostrazione può portare poi ad altri problemi a cascata: disturbi dell’attenzione, dell’iperattività, disturbi alimentari e altre patologie.
Dagli studi emerge poi un ulteriore dato preoccupante: un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) al 47 per cento dei giovani. Ci aggiriamo, quindi, attorno alla metà. Per 150 ragazzi si è reso necessario l’intervento di un insegnante di sostegno. Per altri 168 è stato indicato di seguire una psicoterapia.
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