L’inizio di una nuova relazione regala momenti emozionanti, ma attenzione alle insidie se vuoi un rapporto duraturo
L’inizio di una relazione è un periodo di pura magia, vero? Quel turbinio di emozioni, quel desiderio di scoprire ogni dettaglio dell’altra persona, quell’eccitazione che rende ogni momento con la persona amata una scoperta. Ma, come sappiamo, non sempre è tutto rose e fiori. A volte delle ombre si insinuano tra un bacio e l’altro, alimentate da paure, ansie e insicurezze, specialmente quando portiamo con noi il peso di esperienze passate traumatiche o relazioni tossiche.
Entrare in una nuova relazione può spaventare, è normale: è in qualche modo un atto di fede, in cui scegliamo di mostrarci vulnerabili e quindi ci esponiamo al rischio di essere feriti. Il passato ha il suo peso: i ricordi delle relazioni precedenti, specialmente se sono state tumultuose, possono arrivare a generare un’ansia paralizzante. Se hai avuto relazioni tossiche o abusive in passato, quest’ansia è una strategia difensiva, legata al timore di ritrovarsi nuovamente in situazioni spiacevoli o commettere gli stessi errori.
Ansia, paure e rifugio nell’ideale
Come spiega la psicologa Lidia Alvarado, esperta in relazioni di coppia, il timore di non essere accettati o amati completamente è molto frequente, e questo può generare ansia prima ancora di iniziare una relazione. “La paura di essere feriti emotivamente può portare alcune persone a evitare o resistere a stabilire legami emotivi profondi“, sottolinea.
Ognuno di noi valuta fino a che punto vuole mettersi in gioco ma, se riusciamo a superare queste paure iniziali e abbandonarci all’amore, può sopraggiungere un meccanismo ancora più subdolo. Questo avviene in particolar modo quando una persona desidera molto una relazione stabile, tanto da influenzare la sua autostima: ed è così che cade nella trappola dell’idealizzazione.
“L’idealizzazione inizia quando smetti di vedere la persona che hai di fronte nella realtà e inizi a vedere la persona che hai creato nella tua mente. Idealizzare significa attribuire all’altro qualità che non ha ma che tu desideri che abbia, in modo che si adatti al prototipo di partner ideale che hai nella tua testa”, spiega Alvarado.
Quando idealizzi, finisci per costruire un’immagine dell’altra persona basata su ciò che vorresti che fosse, non su ciò che è realmente. Questo comporta mettere la persona su un piedistallo, posizionandola al di sopra di te e diminuendo automaticamente il tuo valore.
Le conseguenze dell’idealizzazione: una trappola da evitare
“Da lì, sarà molto difficile costruire una relazione simmetrica e sana, perché sarà costruita su pilastri malsani”, avverte la psicologa. Idealizzare ci priva della possibilità di conoscere quella persona per ciò che è realmente, imperfetta ma autentica: inizieremo a porre delle aspettative esagerate sulla sua persona, affinché ci dimostri che corrisponde a quell’immagine. Questo porta inevitabilmente a conflitti e delusioni!
Ciò significa infatti aspettarsi cose che probabilmente non accadranno e, quando la relazione finisce, soffrire non per ciò che si è realmente perso, ma per la perdita dell’immagine che ci eravamo costruiti.
In sintesi, quando idealizziamo, finiamo per innamorarci di un fantasma, un’illusione creata dalla nostra immaginazione. Perciò, prima di iniziare una nuova relazione, è importante guardare l’altro per quello che è realmente, non per quello che vorremmo fosse.