Chi siamo

Disclaimer

Privacy Policy

“I sì non danno la felicità, smettete di fare gli amiconi”: Crepet duro contro i genitori di oggi

Foto dell'autore

Fabiana Coppola

I suggerimenti “duri” di Crepet sui genitori amiconi. E’ proprio così: i sì non danno la felicità ai figli, ma servono ruoli.

Paolo Crepet dice la sua sul rapporto tra i genitori ‘amiconi’ e i figli e, senza mezzi termini e giri di parole. Dire sempre “sì” non fa sicuramente la felicità.

genitori amiconi il duro sfogo di crepet
“I sì non danno la felicità, smettete di fare gli amiconi”-Intellettualedissidente.it

Paolo Crepet dice la sua sul rapporto tra i genitori e i figli e queste relazioni da amiconi che rendono i bambini infelici a vita. Lo fa alla luce del nuovo rapporto dell’Istituto superiore di sanità sulla salute degli adolescenti italiani. Secondo questo report infatti i ragazzi oggi svolgono un tipo di vita prevalentemente sedentaria, mangiano male e fanno abuso di droghe e alcol. Insomma non starebbe facendo nessun buon effetto il rapporto che i loro genitori hanno instaurato negli ultimi anni.

Le parole di Paolo Crepet sugli adolescenti di oggi e i genitori troppo amiconi: dire sempre sì fa male

In un’intervista a L’arena Crepet ha messo in evidenza gli errori dei genitori con i figli. “Se l’unica prospettiva di divertimento che hai è andare al bar a ubriacarti o ingrassare sul divano con il cellulare, per forza sei infelice,” afferma. E questa sarebbe la strada dell’infelicità che anziché spingere a un approccio educativo va sempre verso l’essere permissivi ed evitare conflitti.

Tuttavia questo modo di fare genera solo problemi infatti dire sempre “sì” ai figli vuol dire mostrargli un mondo in cui si ottiene tutto con facilità. Ovviamente questo non corrisponde alla realtà né a un tipo di vita felice.

genitori amiconi il duro sfogo di crepet
Crepet duro contro i genitori di oggi-Foto Instagram@crepet-Intellettualedissidente.it

Quale potrebbe essere la soluzione quindi? Imporre dei limiti fin dalla nascita e saper dire di “no”. Questi ragazzi, che non hanno sviluppato anticorpi per sostenere una difficoltà, un rifiuto, una frustrazione, un fallimento, si scontrano presto con la realtà. Ecco perché restano in casa quando sono ormai adulti e, nel frattempo, si sentono continuamente insoddisfatti. Una strada lastricata di “sì” non dà felicità”, aggiunge.

Non siate scoraggiati però genitori del sì perché non è mai tardi per un approccio educativo diverso, un modo per impostare dei no, per dare ai figli un’idea diversa di mondo. Allontanare i propri figli dal consumismo sfrenato imponendo regole e limiti per far sì che possano trovare la loro strada e la vera felicità.

Gestione cookie