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Harry e Meghan, come rovinarsi in poche facili mosse

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Maria Vittoria Ciocci

Un’escalation fatale che ha condotto i Duchi del Sussex alla rovina. Analizziamo il percorso di Harry e Meghan in questi cinque anni.

Razzismo, approccio antiquato, tragico epilogo per Diana Spencer e mente chiusa – questi sono i punti nevralgici sui quali i Duchi del Sussex si sono concentrati in questi anni. Harry e Meghan hanno pensato che questi fattori rappresentassero delle vere e propri lacune esistenziali, il tallone d’Achille della Royal Family. Eppure, dopo cinque anni di accuse ed illazioni, sono gli stessi fautori della fantomatica battaglia mediatica ad aver raggiunto inevitabilmente il collasso finanziario.

Harry e Meghan, come rovinarsi in poche facili mosse
Harry e Meghan, come rovinarsi in poche facili mosse – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

I coniugi ribelli, che nel 2020 sostennero con fervente convinzione di poter sconfiggere definitivamente la Corona, si trovano attualmente in una fatale condizione di limbo. Il dibattito non ha provocato alcuna reazione nei residenti di Buckingham Palace, se non la completa indifferenza. Gli americani, che inizialmente hanno sostenuto le opinioni espresse dall’ex attrice di Suits, ad oggi preferiscono deriderla, tanto da renderla protagonista di vignette satiriche e pungenti affermazioni sarcastiche.

L’accusa di razzismo con la benedizione di Oprah Winfrey

Quando i Duchi del Sussex confermarono la volontà di rinunciare ai privilegi nobiliari, i cittadini britannici percepirono tale scelta come un atto di coraggio e responsabilità. Harry e Meghan vennero associati inevitabilmente a Diana Spencer, soprattutto in riferimento alle battaglie sociali portate avanti dal Minore e dall’ex attrice di Suits. La Regina Elisabetta II accettò le richieste del nipote, consentendo a quest’ultimo di trasferirsi oltreoceano. Dopodiché, come un effetto domino, si verificò l’escalation che condusse la coppia al collasso mediatico e finanziario.

L'accusa di razzismo
L’accusa di razzismo con la benedizione di Oprah Winfrey – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

Primo tassello: l’intervista rilasciata ad Oprah Winfrey. Meghan si presenta incinta, vestita di nero e con un intenso trucco scuro. L’attrice manifesta un atteggiamento sofferente e nostalgico, il medesimo mostrato da Diana Spencer quando – nell’ormai lontano 1995 – confermò alla BBC di essere stata tradita dal marito. Inizia così la carrellata di accuse ed insinuazioni ai danni della Royal Family, i cui membri vengono accusati di aver mostrato atteggiamenti razzisti nei confronti della new entry americana. Si vocifera che qualcuno abbia deriso il possibile colore della pelle del piccolo Archie, all’epoca ancora nel grembo materno.

I Duchi punteranno nuovamente sul fattore razzismo nel documentario Harry & Meghan, occasione nel quale la coppia ripercorrerà persino le principali fasi storiche della cultura inglese, facendo riferimento allo schiavismo e alle comunità del Commonwealth. L’obbiettivo di tale cronistoria risiede nel tentativo di sostenere che la discriminazione persista stabilmente nella cultura britannica. Meghan si sente dunque colpita nell’orgoglio, emarginata in quanto afroamericana. Poi la contraddizione: l’accusa, espressa con estrema convinzione, verrà successivamente smentita dai diretti interessati.

L’approccio antiquato e la mente ottusa dei Reali britannici

Secondo tassello: i Duchi del Sussex accusano direttamente la Royal Family, ritenendola poco in linea con la società contemporanea. La pubblicazione di Spare ha decretato la sconfitta definitiva di Harry e Meghan. Nel libro, il Minore descrive il fratello come un uomo privo di personalità, inglobato anima e corpo nell’istituzione monarchica. Nasce dunque la contrapposizione implicita tra il secondogenito – autentico ed intelligente come la madre Diana, consapevole dei meccanismi che si nascondono entro le mura di Buckingham Palace – e il primogenito, la copia del padre Carlo, un uomo debole ed assolutamente rassegnato al suo destino.

Regina Elisabetta II, il vero pilastro della monarchia britannica
Regina Elisabetta II, il vero pilastro della monarchia britannica – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

Troviamo poi la contrapposizione tra le due consorti: Meghan viene paragonata a Diana Spencer, la Regina del Popolo, spontanea e solare; mentre Kate viene descritta come invidiosa e supponente. La sceneggiatura scritta dell’ex attrice di Suits è chiara, peccato che si scontri con la realtà dei fatti. I Duchi del Sussex hanno sottovalutato la forza della monarchia, il cui pilastro risiede proprio nella figura della Regina Elisabetta II.

Parliamo di una donna che ha saputo conservare la sua autenticità, evolvendosi al contempo con la società contemporanea. Nonostante le critiche espresse esplicitamente dai Duchi, i Reali inglesi vengono tutt’oggi acclamati dalla popolazione globale. La decisione di Harry di “lavare i panni sporchi in pubblico” è stata ritenuta da molti poco rispettosa, volta esclusivamente al tentativo di far lievitare i conti in banca dei Duchi del Sussex. Quanto dichiarato dal Minore, gli si è infine ritorto contro, confermando l’evidente dipendenza della coppia nei confronti della Royal Family.

La somiglianza inesistente ed infondata con Lady D

Terzo tassello: il tentativo di emulare Diana Spencer, in modo da ottenere il medesimo riscontro mediatico. Meghan e Lady D hanno qualcosa in comune? La risposta è evidentemente negativa. La sofferenza della Principessa del Galles nasceva dalla consapevolezza di non essere amata da suo marito, fattore che contribuì alla distruzione della sua autostima. Dopodiché, l’amore non corrisposto, associato ad un forte senso di solitudine, condussero la prima moglie del sovrano verso la manifestazione dei primi segni di insofferenza fisica ed emotiva. Diana lottò per anni contro la bulimia, scaturita da un commento sarcastico del marito nei confronti delle sue curve. Meghan non ha niente a che fare con tutto questo.

La somiglianza inesistente con Lady D
La somiglianza inesistente con Lady D – foto: ansa – lintellettualedissidente.it

L’attrice è stata accolta piacevolmente dai membri della Royal Family, tanto che lo stesso Carlo III decise di accompagnare la moglie del figlio lungo la navata. La Regina Elisabetta II acconsentì al trasferimento e alla rinuncia dei titoli, dopodiché cominciarono le prime tensioni. Niente dunque può aver contribuito a generare malessere in Meghan, se non la mancata soddisfazione delle sue manie di protagonismo. Mentre Lady D desiderava semplicemente quiete e vicinanza, la moglie di Harry non poteva sopportare di abbassare la testa di fronte alla Regina, così come al padre di suo marito, a William e alla stessa Kate.

“La mia naturale simpatia per la coppia” – ha spiegato Joanna Weiss, esponente del Partito Democratico statunitense – “ha iniziato a trasformarsi in irritazione, e mi sono resa conto che l’ego ha i suoi limiti”. Tutto questo ha contribuito alla rovina dei Duchi del Sussex. La resa dei conti è vicina e, analizzando il percorso dei rivali, sembra che sarà proprio Buckingham Palace a vincere la “guerra”.

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