Le più fosche previsioni sul controllo totale dei cittadini si stanno avverando: arrivano gli autovelox che spiano tutto quello che facciamo.
Rispettare la Legge è doveroso e nessuno lo mette in dubbio, maggiormente se parliamo di sicurezza stradale. Il Codice della Strada non è nato per creare situazioni sanzionabili ma per regolamentare l’uso dei veicoli e soprattutto dare indicazioni su come comportarsi per non rischiare la propria vita e quella altrui.
Uno dei principali pericoli intrinseci mentre si conduce un veicolo è quello dell’alta velocità, ed è per questo che sono previsti dei limiti a seconda del contesto. Oltre a informare, tramite le sanzioni si cerca di “rafforzare” l’apprendimento degli automobilisti. In sintesi, se rischio una “batosta” economica starò ancora più attento.
C’è da dire, però, che i mezzi usati per garantire la sicurezza stanno diventando delle macchine “succhia-soldi”. Gli autovelox crescono di numero e sempre più persone vanno incontro a raffiche di multe. Magari per aver superato il limite di pochi chilometri orari. E a breve sarà ancora peggio: le prime notizie ci arrivano dal Regno Unito.
Come funzionano gli innovativi autovelox che ci spiano, la polemica è appena iniziata
Da un giorno all’altro nel Regno Unito i cittadini si sono trovati di fronte a un nuovo mezzo di controllo: gli autovelox a Intelligenza Artificiale.
Come detto poco sopra, è assolutamente doveroso rispettare la Legge, ma sembra che ultimamente i cittadini siano visti come “bancomat” da spremere fino all’ultimo euro.
I nuovi autovelox sono molto più che meri sensori rilevatori della velocità: le telecamere possono tenere d’occhio fino a 6 corsie contemporaneamente e comunicare con altri strumenti per condividere i dati sulla velocità del veicolo. Non mancano accessi a dati come quelli del bollo auto del proprietario e quelli dell’assicurazione.
I britannici hanno chiamato questo sistema di videosorveglianza “il Grande Fratello” e non a caso; oltre a controllare la velocità dei veicoli, gli autovelox a IA possono “spiare” l’abitacolo e vedere se il conducente stia parlando al cellulare o abbia messo la cintura di sicurezza.
Sicuramente siamo di fronte a un metodo di controllo altamente intrusivo e che viola la privacy. Con un’adeguata educazione stradale si potrebbero evitare di più i comportamenti imprudenti, e invece si preferisce utilizzare il metodo punitivo.
D’altronde però i numeri parlano chiaro: sembra che dove sono state posizionate le nuove “telecamere intelligenti” gli incidenti si sono drasticamente ridotti.
Molto probabilmente questi autovelox altamente sofisticati arriveranno anche in Italia e allora gli automobilisti dovranno per forza comportarsi bene. Nella nostra società, dove ogni azione che facciamo si ripercuote su tutti, non è più ammesso sbagliare.