Ancora preoccupazione per l’evoluzione della pandemia. La nuova variante del Covid 19 si sta diffondendo: ecco quali sono i sintomi e perché evitare il panico
Chi pensa che, dopo due anni di dolore e fatica, ci fossimo finalmente liberati dal Covid si sbaglia di grosso. La pandemia scatenata da questo pericoloso virus, infatti, non sembra voler finire definitivamente la sua corsa e ora è stato lanciato un nuovo allarme.
Un po’ in tutto il mondo, infatti, i casi di Coronavirus stanno lentamente aumentando la loro azione e si registrano persone positive molto di più rispetto ai mesi scorsi. Questo è dovuto probabilmente alla nuova variante del virus, che elude le nostre barriere dell’organismo e riesce a diffondersi più rapidamente. Tuttavia, gli scienziati stanno dicendo di evitare il panico e che la nuova variante non è più mortale delle altre. Ma vediamo insieme quali sono i suoi sintomi.
Covid 19, ecco i sintomi della nuova variante
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato di aver scoperto ben sette varianti del Covid-19 che ha deciso di classificare come “sotto sorveglianza”, mentre altre tre che sono state etichettate come “varianti di interesse”. Una di questa è l’ormai famosa EG.5, denominata “Eris”. Si tratta di una sottovariante di Omicron che si sta diffondendo in maniera rapida e sembra particolarmente abile a colpire gli esseri umani.
Nonostante si tratti di una nuova variante di questo virus, diventato tristemente famoso in tutto il mondo, i suoi sintomi non cambiano molto da tutte le altre che l’hanno preceduta. Chi viene infettato da Eris, infatti, potrebbe presentare mal di gola, naso chiuso e che cola, mal di testa, tosse secca e starnuti. Tuttavia, alcuni dei pazienti che hanno contratto questo virus presentano anche altri sintomi, come irritazione agli occhi, diarrea ed eruzioni cutanee.
“EG.5” si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo, diventando quella variante del Coronavirus che più di tutte si registrano durante gli ultimi casi. Si tratta di una sottovariante di Omicron, la “versione” del virus che ha infettato il maggior numero di persone fino ad ora che, grazie alla mutazione della proteina “spike” riesce a essere molto più contagiosa.
Si tratta di una mutazione che impedisce agli anticorpi di neutralizzare il virus e debellare la malattia. Tuttavia, sebbene in molti si stiano preoccupando, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha dichiarato che non si aspettano livelli di contagi registrati nel 2020 e 2021.