Se l’Intelligenza Artificiale e le sue applicazioni ti preoccupano, controlla subito se il tuo lavoro è uno di quelli che verrà svolto da lei
Viviamo in una società che sta vivendo un’enorme transizione tecnologica. Se fino ad oggi la tecnologia sembrava essere semplicemente uno strumento in mano all’uomo per svolgere in maniera più veloce e più puntuale alcune mansioni, negli ultimi anni invece si sta palesando un futuro dove questa sostituirà l’uomo. Proprio in quest’ottica, alcuni lavori potrebbero essere definitivamente e completamente affidati all’Intelligenza Artificiale, con notevoli conseguenze a livello sociale: ecco di quali si tratta.
Quello di perdere il lavoro è un incubo molto ricorrente nella società di oggi e che, purtroppo, in alcuni casi diventa realtà. La crisi economica è tangibile e, dalla pandemia in poi, molte aziende hanno faticato a tornare in piedi, vedendosi costrette a ridurre il proprio personale così da diminuire le uscite economiche e provare a salvare il salvabile. A questo si aggiunge anche la previsione di un futuro dove molte professioni saranno svolte dall’Intelligenza Artificiale: ecco di quali si tratta.
Secondo il report di Confartigianato, i posti di lavoro a rischio per via dell’Intelligenza Artificiale sono addirittura otto milioni. Si tratta dei cosiddetti “colletti bianchi”, quindi i lavoratori che svolgono lavori che richiedono elevate competenze intellettuali ed amministrative: manager, dirigenti, esperti in settori scientifici o economici, professionisti dell’informatica e così via, che potrebbero essere del tutto soppiantati dall’AI.
In Italia, la regione dove i lavoratori di questo settore sono più a rischio è la Lombardia: qui il 35.2% di tutti i nuovi assunti potrebbe perdere il posto ed essere sostituito dall’AI. Segue poi il Lazio, il Piemonte e la Valle d’Aosta, con la Campania e l’Emilia Romagna a seguire. A livello europeo, primeggia il Lussemburgo con una percentuale del 59.4% e seguono Germania, Francia e Spagna.
Da un lato, l’avvento dell’AI può velocizzare alcuni processi lavorativi, rendendoli più precisi e diminuendo il margine di errore umano, quindi anche gli sprechi di tempo e di risorse. Dall’altro lato, però, molti sottolineano come sia importante ricordare che l’Intelligenza Artificiale è semplicemente un mezzo, non un fine: va governata affinché esalti la creatività e le competenze degli imprenditori, inimitabili e quindi insostituibili per capacità ed esperienza. La questione è quindi sia tecnologica che etica, quindi complessa per definizione.
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