Quando ci si annulla stiamo vivendo una situazione di amore tossico. Ecco come avviene e come uscire da questo pericoloso tunnel.
L’amore è un sentimento sincero e tutti lo hanno provato almeno una volta nella vita. Quando due si amano provano reciproco affetto, cura, comprensione e desiderio. L’amore può manifestarsi in tantissime forme, dall’amore romantico a quello famigliare, quello per gli amici e porta sempre gioia o felicità, ma anche tristezza quando questo sentimento non è corrisposto o ci sono delle difficoltà in una relazione.
In generale, l’amore deve portare sempre sentimenti positivi ed essere innamorati non significa che si debba perdere l’autonomia. Purtroppo esistono anche forme di amore malato, definito anche tossico, che è caratterizzato da segnali che devono essere subito colti per allontanarci da quel tipo di legame sbagliato. Tuttavia, ci sono persone che non riescono a fare a meno di porre fine a certi tipi di relazioni. Ecco perché.
Avere una relazione non significa smettere di prendersi cura di sé stesso, rinunciare alla propria autonomia o identificarsi in una coppia. Purtroppo certe dinamiche è difficile riconoscerle, perché messe in atto da persone che soffrono di disturbi di personalità più o meno gravi. Queste non sono in grado di cogliere i segnali di un partner tossico o sono loro stessi a manifestare i disturbi che rendono la vita dell’altro impossibile.
Uno di questi è la dipendenza affettiva. Si tratta di una vera e propria malattia psichiatrica, contenuta nel DSM-IV e si caratterizza per una tendenza a essere passivi e legati in modo patologico al partner o altro tipo di relazione. Queste persone hanno una bassa autostima e incapacità di prendere decisioni. Possono essere incapaci di assumersi le responsabilità o svolgere attività quotidiane da sole.
Le persone dipendenti affettivamente vogliono fare tutto in coppia, spesso hanno un profilo in comune sui social e hanno una forte fobia dell’abbandono. Questa caratteristica non è presente solo nelle relazioni affettive, ma anche nelle amicizie o nel rapporto con figli e genitori o parenti. I dipendenti affettivi vogliono essere sempre accompagnati, cercano lavoro in coppia e non riescono a essere in disaccordo con gli altri per paura di perdere l’amico o il partner.
Per ottenere affetto, che poi di affetto non si tratta, il dipendente affettivo è disposto perfino a stare con un partner violento o può essere esso stesso abusatore per timore di essere lasciato o tradito dal partner o amico.
Questi sono i segnali pericolosi di questo disturbo e si può uscire con la psicoterapia o un trattamento farmacologico per ridurre i sintomi dell’ansia e la depressione. Dalla dipendenza affettiva si può guarire, grazie a un percorso mirato che porta a riconoscere i propri bisogni; accettando che l’altro non può cambiare, che annullarsi e sacrificarsi per qualcuno non è sintomo di amore e che la solitudine non è una tragedia.
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