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Caso Wikileaks, tutto quello che c’è da sapere

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Ignazio Taormina

Per tanti anni si è cercato di fare luce sul caso Wikileaks, ma ancora molte risposte non le abbiamo. Tante nubi aleggiano ancora oggi sulle rivelazioni scioccanti, scandali e diffusione di documenti segreti. Il portale riesce a far tremare tutti gli stati più potenti del mondo, dividendo le opinioni pubbliche. Soprattutto sul destino che avrà uno dei suoi fondatori nonchè attivista di maggior spicco, l’australiano Julian Assange.

Caso Wikileaks, cos’è e come si diffonde

E’ un’organizzazione senza scopo di lucro dedita alla fuga di notizie, ma non informazioni banali, parliamo di notizie e documenti coperte dal segreto di stato, documenti di borsa o bancari o segreti su operazioni militari. Il tutto tramite il proprio sito che mediante un contenitore protetto da un potentissimo sistema di cifratura riesce ad accedere a tali informazioni, risultando invisibile e divulgandole.  Il sito è stato fondato, con la collaborazione di altre personalità rimaste anonime, dall’attivista informatico e caporedattore Julian Assange, uno dei pochi come detto a rendersi noto al pubblico.

La risonanza mediatica del caso Wikileaks con L’Iraq war logs

Nel 2010 a Washington, durante una conferenza stampa, Wikileaks diffonde un filmato di oltre 17 minuti, mostrando l’assassinio di almeno una dozzina di civili iracheni, tra cui due giornalisti della Reuters, colpiti da un attacco aereo compiuto da 2 elicotteri apache statunitensi che avevano scambiato la telecamera dei reporter con un’arma. A seguito della condivisione di quel video il 5 aprile 2010, dopo un breve periodo la soldatessa dell’esercito americano Chelsea Manning, venne arrestata con l’accusa di aver confermato l’autenticità del filmato chiamato “ Collateral Murder “, venendo accusata di aver violato altri segreti di stato. Per Assange divenne un’eroina, stando a quanto rilasciato dall’attivista australiano in un’intervista rilasciata nel dicembre 2010. Tra le molteplici divulgazioni uscite abbiamo anche le violenze e le torture perpetrate sui civili durante il conflitto in Iraq. 

Wikileaks vs Obama

Il portale capitanato da Julian Assange, continua senza sosta a divulgare informazioni e segreti di stato che riguardano gli USA. A tale proposito l’allora presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, deciso a fermare l’operato del portale e del suo fondatore, fece creare un organismo speciale che prendeva il nome di Interagency Policy Committee for Wikileaks per contrastare altre eventuali fughe di documenti dagli uffici dell’amministrazione americana.

Caso nel caso e arresto di Assange

Il caso Wikileaks assume contorni particolari anche al suo interno, nell’ottobre del 2010 il n.2 del gruppo decide di farsi da parte e dimettersi. Con le dimissioni di Daniel Domscheit Berg, Assange rimane da solo. Il 7 Dicembre si costituisce spontaneamente alle autorità britanniche che ne dispongono l’arresto. Il 5 gennaio 2021  la giustizia del regno unito nega l’estradizione negli Stati Uniti  per l’attivista australiano a causa di motivi di natura medica, nello specifico per il bene della sua salute mentale poiché considerato alto il rischio di tendenze suicide. Il 10 dicembre del 2021 l’Alta corte di Londra, a gran sorpresa, ribalta la sentenza che negava l’estradizione di Julian Assange negli USA.

Un ulteriore passo in avanti verso la consegna del giornalista ai tribunali americani avviene il 14 marzo scorso, La Suprema Corte del Regno Unito respinge il ricorso presentato dai legali di Assange , lasciando l’ultima decisione al ministro dell’interno Patel. L’organo denominato Westminster Magistrates’court ubicato a Londra in data 21 aprile 2021  ha formalmente emesso l’ordine di estradizione negli USA nei confronti dell’attivista australiano, durante l’udienza a cui Assange ha potuto assistere in videocollegamento dal carcere, luogo in cui qualche settimana prima riuscì a convolare a nozze con il suo ex legale, davanti alla presenza di qualche amico. Da sottolineare la massiccia folla di sostenitori dell’australiano, anch’essi vestiti con abiti eleganti per “festeggiare” a distanza, ma mostrando un enorme vicinanza al fondatore di Wikileaks.

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