Angelo Lanna viene dimesso dall’ospedale, raggiunge la sua auto per tornare a casa e muore. Il corpo verrà sottoposto ad esame autoptico.
“Una persona estremamente mite e gentile, sempre sorridente e disponibile con chiunque” – le parole del sindaco di Grazzanise, Enrico Petrella. Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre, Angelo Lanna ha raggiunto la clinica Pineta Grande di Castel Volturno per eseguire degli accertamenti: percepiva un forte dolore al petto. Il personale sanitario ha quindi predisposto una radiografia al torace, in modo da escludere la presenza di una possibile occlusione. Ogni verifica si è rivelata negativa, di conseguenza – di fronte alle dichiarazioni del paziente, il quale ha spiegato di aver avvertito un ridimensionamento del dolore – i medici hanno permesso a Lanna di rincasare.
Il 42enne non aveva mai sofferto di nessuna patologia cardiaca, ragion per cui il personale di turno ha ipotizzato che si trattasse di un malessere passeggero. Angelo ha quindi lasciato l’ospedale e si è diretto presso la sua vettura. Una volta messa in moto, inspiegabilmente, Lanna è andato a sbattere contro uno spartitraffico collocato in prossimità del posto auto. L’uomo è stato soccorso da un vigilante, il quale – per poterlo liberare – ha dovuto rompere il finestrino del veicolo. Successivamente gli operatori di soccorso, allarmati dal boato causato dall’impatto, sono usciti dal Pineta Grande per assistere il paziente. Era troppo tardi.
Salma sotto sequestro
Vani i tentativi degli operatori sanitari di rianimare Angelo Lanna: quando medici e infermieri hanno raggiunto il luogo dell’incidente, il cuore del paziente non batteva più. Il corpo del 42enne è stato quindi sequestrato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e successivamente trasferito presso l’istituto di medicina autoptica. Gli inquirenti aspettano di capire se Lanna sia deceduto in seguito all’incidente oppure se il suo cuore si sia fermato precedentemente, causando dunque l’impatto contro lo spartitraffico.
“Angelo aveva una grossa forza di volontà” – continua il primo cittadino del paese – “Pensare alla sua scomparsa prematura ci lascia tutti con un profondo senso di smarrimento”. Nel frattempo la famiglia della vittima ha provveduto a denunciarne la morte. Laddove l’autopsia confermi il decesso per arresto cardiaco è possibile che il Pineta Grande si veda costretto a giustificare la negligenza del personale sanitario in servizio. La direzione dell’ospedale ha inoltre sottolineato che, nella zona dove è avvenuto l’incidente, la possibilità di scontrarsi con tale violenza contro lo spartitraffico è da considerarsi minima, in quanto lo spazio di manovra non risulta per nulla ampio.