La storia incredibile di Sandro Groppi, uomo piacentino che, a 86 anni, si è ritrovato sfrattato dalla casa che aveva acquistato
Una casa acquistata anni fa e pagata regolarmente, poi la notifica di sfratto e la vicenda che va a finire in tribunale. Una storia che ha dell’incredibile e che ha un’unica vittima, Sandro Groppi.
L’uomo, un pensionato di 86 anni, ha acquistato ben sedici anni fa un appartamento a Piacenza, in via Emanueli, dove vive attualmente. Per aggiudicarsi l’appartamento, l’86enne saldò tutto l’importo dovuto, circa 369mila euro, ancor prima del rogito, l’atto notarile che che sancisce il definitivo passaggio di proprietà di un’immobile. Ma alcuni anni dopo qualcosa è andato storto.
Una casa che era di suo gradimento e che voleva assolutamente, tanto da saldare tutto l’importo ancor prima del rogito notarile. Ma Sandro Groppi doveva fare ancora i conti con la burocrazia e la poca onestà dell’impresa a cui si era affidato. Il rogito, infatti, non è mai stato né concluso e nemmeno registrato. Una complessa situazione burocratica che vede un unica vittima. L’86enne, infatti, probabilmente dovrà abbandonare la casa che aveva regolarmente pagato.
Nel 2005 la Lucius Srl, impresa edile di ricostruzioni, decise di ristrutturare lo stabile in via Emanueli, ricevendo un mutuo di 2 milioni di euro dalla Banca di Piacenza. Sandro Groppi, interessato ad acquistare l’appartamento, firmò quindi un contratto di compravendita, iniziando poi a pagare gli acconti previsti. La fiducia dell’uomo nei confronti della ditta era tale da convincere il signor Groppi a saldare l’intero importo dovuto, ancor prima di concludere il rogito. Il legale dell’86enne, Francesco Gueli, in questo caso parla di “un’anomalia”, in quanto il costo dell’intero immobile deve essere saldato nel momento in cui si esegue il rogito notarile con un professionista. Solo questo passaggio, infatti, può dare la certezza che l’ipoteca sul bene, in quel momento attiva, sarà poi cancellata.
Ma le cose non vanno bene. Nel 2007, infatti, viene stipulato un verbale in cui l’impresa ristrutturatrice conferma l’importo di 369mila euro saldato dal signor Groppi, rifiutandosi però di non andare a rogito. In questo modo, l’86enne, pur pagando l’importo dovuto, non diviene reale proprietario della casa, che continua ad avere un’ipoteca. L’impresa, infatti, non ripaga il mutuo concesso dalla banca di Piacenza e la questione va a finire per vie legali. Alla fine il giudice dà ragione al pensionato, emettendo una sentenza in cui impone alla ditta di saldare il suo debito verso la banca e cancellare quindi l’ipoteca sulla casa del signor Groppi. Tuttavia, questo non avviene e ora l’86enne rischia di essere buttato fuori dalla casa in cui vive.
Ad aggravare la situazione del pensionato è stato l’arrivo di una seconda società di costruzioni, la quale ha deciso di acquistare il credito dell’istituto piacentino, richiedendo e ottenendo un’esecuzione forzata del recupero del denaro. Tuttavia, nel caso questo non fosse stato possibile, a dover subirne le conseguenze sarebbe stato proprio il signor Groppi, per via della presenza dell’ipoteca sulla casa. Ed è proprio questo che è avvenuto.
Una situazione paradossale, in cui l’unica vittima sembra essere proprio il povero 86enne. L’immobile, infatti, è stato messo all’asta e, purtroppo, un acquirente si è fatto avanti per acquistarla. Così, solo pochi giorni fa, il signor Groppi si è ritrovato davanti la porta di casa sua un un funzionario dell’Istituto vendite giudiziarie di Parma. Il motivo? Una notifica dell’avvenuta vendita e del relativo sfratto. Si può solo immaginare quale sia stato l’umore del pensionato, il quale è stato letteralmente accompagnato alla porta della sua stessa casa. Fortunatamente il funzionario, vista la delicata situazione legale in corso, ha deciso di predisporre una nuova scadenza, fissata al 23 ottobre. In questo modo, il signor Groppi e il suo avvocato avranno più tempo per poter intervenire e tener viva ancora una speranza.
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