Un cane di 60 chili che cade su Via Frattina, a Roma. Sembra un sogno da raccontare in analisi. E’ accaduto davvero.
Un cane che quasi ti uccide, un rottweiler, senza aggredirti. Senza spaventarti, perché non lo vedi. Senti qualcosa, un impatto che toglie il respiro. E se hai ancora coscienza fai appena in tempo a capire che è accaduto qualcosa. Non capiscono, anche se hanno vistom le persone che si trovano lì, in strada. Perché c’è una donna che sembra senza vita, a terra, ed un cane accanto a lei. Il rottweiler è caduto dall’alto. Era al terzo piano di un palazzo a Roma, in via Frattina. Qualcuno o qualcosa l’ha portato a superare il limite che istintivamente lo teneva legato alla prudenza, la linea invisibile entro cui una creatura d’indole marcatamente territoriale è consapevole di essere nella propria comfort zone e di poter fare, con ostinazione, il proprio mestiere: marcare il territorio con l’ombra e la mole della propria presenza. Ma qui l’imprevisto ha avuto la meglio sugli istinti e un cenno, un rumore improvviso o altro deve aver spinto il guardiano oltre.
Cody, questo il nome che era stato scelto per lui, è precipitato nel momento sbagliato. Una donna era lì, proprio dove il destino disegna una traiettoria ed un incontro altrimenti impossibile. Un rumore sordo, un grido, Qualcuno riconosce il cane e grida il suo nome. E’ il momento in cui la proprietaria intuisce confusamente qualcosa e per qualche istante prova capire. Il cane è in casa, lei in bagno. Qualcosa non torna. Esce, vede la scena, e percorre con il proprio pensiero quell’insolito sentiero che unisce una congettura ad una realtà più strampalata di qualsiasi ipotesi che abbia avuto il tempo di affacciarsi e giocare le proprie fiches alla folle ruota della realtà.
Poteva essere salvato, dicono
Il resto è paura e strazio. E senso di colpa anche, sebbene sia difficile in una manifestazione così onirica del presente richiamare i pensieri in una concatenazione sufficientemente logica per formulare un’accusa verso sé stessi e sentirsene avvinti. A questo, come sempre, penseranno altri, parlando di responsabilità verso nella gestione di un cane chiuso in un appartamento al terzo piano, Una responsabilità davvero impossibile da immaginare prima che i fatti uscissero dal vortice del possibile per diventare realtà; la ragazza colpita, che si saprà essere al settimo mese, quasi senza vita e un cane in condizioni anche peggiori.
La paura è per lei, perché si teme l’epilogo peggiore. Lo strazio è per Cody che su quell’asfalto troverà la fine al termine di un’agonia, con la padrona che lo osservava, senza potersi avvicinare. Perché arrivano tutti, e non è il rottweiler la priorità. Dice lei che era trattato da re, il suo cane, con 500 euro di cibo al mese. Chissà, forse qualcosa è rimasto nella ciotola ad attendere che lui finisse di fare il matto in corridoio e dopo in salone. E dopo lì sul davanzale. E dopo ancora il tonfo. Ed il cibo va sprecato.