Una violenta strage che ha lasciato tutti senza parole. Ecco che cosa è successo ad Alessandria e il perché del gesto
Dolore e sgomento. Sono queste le sensazioni più diffuse tra molti dei cittadini di Alessandria, città piemontese, che sono venuti a sapere della violenta strage avvenuta nella giornata di mercoledì 27 settembre.
Matino Benzi, ingegnere di 67 anni, ha infatti ucciso tutta la sua famiglia, in un gesto estremo che per gli inquirenti deve essere ancora spiegato. L’uomo, infatti, ha ucciso sua moglie e suo figlio, nemmeno maggiorenne, ma non solo. Il 67enne ha deciso di eliminare anche sua suocera. Una strage che ha lasciato tutti senza parole.
Il primo ad essere ucciso è stato Matteo, figlio diciassettenne di Martino. L’uomo ha infatti compiuto il gesto aiutandosi con un coltello, prima di compiere un altro omicidio nei confronti di sua moglie, Monica Berta di 55 anni. Successivamente, Benzi si è recato presso la casa di riposo Michel, dell’Istituto Divina Provvidenza, e ha ucciso sua suocera, Carla Schiffo di 78 anni. Infine, ha dedico di togliersi la vita usando lo stesso coltello contro di sé, tagliandosi la gola.
A trovare i corpi di Benzi e sua suocera Carla è stato il personale della struttura, il quale ha avvisato immediatamente le Forze dell’Ordine. Insospettiti dal fatto che la moglie – la quale solitamente accompagnava Martino nella struttura – non fosse con lui, i Carabinieri si sono recati nella casa della famiglia, trovando gli altri due corpi. Al momento, però, non è ancora chiaro se l’uomo prima di uccidersi abbia lasciato un bigliettino in cui informava dell’uccisione di suo figlio e sua moglie. Secondo una prima e parziale ricostruzione, i primi due omicidi sarebbero avvenuti nella prima mattina, in quanto il diciassettenne era atteso a scuola intorno alle 10:30. Inoltre, il ragazzo non avrebbe opposto resistenza, mentre la donna avrebbe provato a difendersi.
La donna lavorava in una storica industria di gioielli di Valenza Po, mentre il 67enne gestiva uno studio di consulenza informatica, oltre ad un blog personale. In casa sarebbe stato ritrovato anche un secondo biglietto, in cui l’uomo si assumeva le proprie responsabilità delle uccisioni e dichiarava di amare la sua famiglia “sopra ogni altra cosa”. Le suore dell’Istituto della Divina Provvidenza hanno commentato con “profondo dolore” l’episodio, assicurando “preghiere di suffragio” e “una totale collaborazione con le forze dell’ordine e con l’autorità giudiziaria”. Nessuno si aspettava una tale tragedia: sarà quindi compito della procura cercare di fare chiarezza.
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