Trovata una donna legata e imbavagliata vicino alla tomba di famiglia: la scena ha fatto rabbrividire le autorità.
Aumentano progressivamente le aggressioni ai danni di donne mature, la cui unica “colpa” risiede nell’inevitabile incapacità di difendersi. Criminali che approfittano della loro debolezza, e talvolta ingenuità, per compiere reati e misfatti senza scrupoli. Solo poche settimane fa una 89enne è stata aggredita nel quartiere di Sesto San Giovanni, nella periferia milanese, da un egiziano di 42anni. Violenza sessuale e rapina aggravata, consumata deliberatamente nell’androne della palazzina ove risiedeva. Un caso più recente invece vede coinvolta una 55enne alla fermata dell’autobus.
Quest’ultima è stata molestata e successivamente ferita da un 33enne di origini marocchine. L’uomo si è avvicinato e ha tentato di baciarla. Di fronte al rifiuto della 55enne, l’assalitore l’ha afferrata e le ha morso violentemente il labbro. Un carabiniere, sollecitato dalle urla, è intervenuto prontamente. La colluttazione tra le parti ha costretto le due vittime al ricovero: la donna è stata assistita dal personale medico, mentre il pubblico ufficiale ha ricevuto una prognosi di cinque giorni. L’ultimo caso di aggressione si è invece consumato nel cimitero di Anzio: la scena ha fatto rabbrividire le autorità.
Era davanti la tomba del marito
Fermata dell’autobus, uscio domestico, stazioni, supermercati, vicoli e strade. A quanto pare, una donna non può sentirsi al sicuro neanche nel silenzio assordante del cimitero. Una 76enne è stata aggredita violentemente davanti alla tomba del marito defunto. Gli assalitori l’hanno legata, hanno rubato la sua borsa e le chiavi della macchina, una Fiat 500, la stessa che hanno utilizzato per fuggire indisturbati. La vittima è stata trovata dal custode alle 3 del pomeriggio. Dopodiché quest’ultimo ha contattato immediatamente le autorità. La polizia del commissariato locale è giunta sul posto insieme alla scientifica.
Le riprese delle telecamere di videosorveglianza sono state sequestrate, saranno necessarie per poter costruire le dinamiche dell’accaduto. Nel frattempo personale competete ha isolato la zona in modo da individuare eventuali impronte o indizi riconducibili all’identità dei criminali. La vittima è stata condotta in pronto soccorso, dove ha potuto godere dell’assistenza del personale sanitario, oltre che di un concreto supporto psicologico. La donna, in stato di shock, non ha potuto sottoporsi ad interrogatorio. Sarà necessario attendere il suo miglioramento prima di procedere con le indagini.