Un po’ di tempo fa il noto politico Renato Brunetta ha rilasciato delle dichiarazioni per quanto riguarda Il conflitto tra Israele e Palestina. In questo articolo andremo a vedere brevemente cosa ha detto, e soprattutto che tipo di dibattito hanno scatenato le sue dichiarazioni su un tema così complesso e delicato.
Un po’ di tempo fa il noto politico Renato Brunetta ha affermato testualmente di essere dalla parte di Israele per quanto riguarda il conflitto con la Palestina che va avanti come sappiamo da decenni.
Queste affermazioni non potevano lasciare indifferenti l’opinione pubblica sia nel nostro paese ma anche all’estero. Infatti alcuni critici non hanno apprezzato questa dichiarazione perché l’hanno considerata come una sorta di posizione partigiana nei confronti di Israele. Mentre altri non si sono detti stupiti: anzi hanno affermato che un politico è legittimato a esprimersi come vuole, anche su una questione così controversa e complicata come appunto la guerra tra Israele e Palestina.
Inutile dire che si tratta di una guerra che ha radici lontane e che ha sempre diviso l’opinione pubblica in due sia in Europa che anche fuori. Teniamo presente che tutto nasce già dalla fine del XIV secolo e cioè nel momento in cui il movimento sionista promuove l’immigrazione in Palestina, allora sottomessa dall’impero Ottomano.
Ma dopo la prima guerra mondiale la Palestina finisce in maniera veloce sotto il controllo britannico con la conseguenza che la crescita del movimento sionista cominciò a essere implacabile portando, però forti tensioni tra i palestinesi autoctoni e colonne ebrei.
La guerra tra Israele e Palestina conosce una svolta negativa dopo la Seconda guerra mondiale e l’Olocausto, nonché soprattutto nel momento in cui avviene la creazione dello Stato di Israele cioè nel 1948.
Fu proprio in quel momento infatti che il conflitto si intensificò portando diversi scontri tra Israele e i suoi vicini arabi. In ogni caso parliamo di un conflitto che non è mai rimasto uguale nel tempo, nel senso che è sempre cambiato,e soprattutto in forme sempre diverse, nel senso che si è espresso in vari modi.
Per esempio si è espresso per quanto riguarda la questione dei diritti umani dei palestinesi e soprattutto i profughi, e anche sulla questione del controllo israeliano che si intensificò sui territori palestinesi che erano stati occupati.
Quindi considerando che parliamo di un conflitto così complicato, e che si esprime su vasta scala le dichiarazioni di Renato Brunetta, sono state considerate quanto meno imprudenti, perché è chiaro che, quando si esprime un noto esponente politico come Renato Brunetta, ognuno dà le sue interpretazioni nel bene e nel male.
Infatti c’è chi lo ha considerato in buona fede, nel senso che semplicemente aveva voglia di sostenere uno stato democratico che secondo lui era stato minacciato in maniera violenta, mentre altri l’ hanno visto come un adeguato sostegno ad Israele senza se e senza ma.
Si tratta di uno di quei conflitti che ha sempre spaccato l’opinione pubblica nonché gli analisti politici, gli esponenti più importanti di ogni governo, nonché i giornalisti in due fazioni ben precise.
Per esempio chi sostiene Israele afferma che si tratta di un paese democratico e che rispetta i diritti umani, cosa che è assolutamente da non sottovalutare se si pensa a quella regione.
Inoltre Israele è sempre stata oggetto di solidarietà per aver subito tanti attacchi terroristici da parte di gruppi radicali e palestinesi compresi quelli attivati da Hamas.
Dobbiamo anche considerare che Israele è sempre stata ritenuta dai suoi sostenitori come una vittima, che deve difendersi da tutte le minacce che ha ricevuto, le quali hanno minato l’integrità del suo territorio e soprattutto la sua sicurezza nazionale.
Ma allo stesso tempo, altri personaggi importanti nel mondo del giornalismo e della politica, hanno criticato l’atteggiamento di Israele nei confronti dei palestinesi.
Innanzitutto il fatto che Israele abbia occupato i territori palestinesi, costruendo insediamenti sui territori occupati, è stato considerato come un atto assolutamente illegale, e che dovrebbe essere considerato come una violazione dei diritti umani dei palestinesi, oltre che del diritto internazionale.
In generale la politica di Israele è stata considerata da molti discriminatoria, soprattutto per quella grande frangia di popolo palestinese, costretta a vivere in situazioni di estrema povertà, nonché di restrizioni per quanto riguarda la libertà di circolazione.
In considerazione di tutto quello che abbiamo detto finora, le dichiarazioni di Renato Brunetta sono state ritenute un po’ imprudenti e soprattutto hanno acceso un dibattito, su quello che dovrebbe essere il ruolo della comunità internazionale su questo conflitto e in particolare quello dell’Italia.
Proprio nel nostro paese molte persone importanti sono espresse negativamente su questa dichiarazione perché le hanno ritenute dannose nell’ottica di voler fare dell’Italia un paese importante per quanto riguarda una mediazione per il conflitto Palestina-Israele.
Però è chiaro che si tratta di un tema che non può non dividere soprattutto quando a parlare è un esponente politico che nel corso della sua carriera non si è fatto problemi quando ha dovuto esprimere le posizioni scomode, anche su temi delicati, come per esempio i diritti della comunità omosessuale.
Renato Brunetta, come abbiamo già accennato, è sempre stato uno dei politici più influenti negli ultimi decenni ma anche più controversi. Nel corso della sua carriera politica ha portato avanti in prima linea delle politiche amministrative e pubbliche nel nostro paese che sono sempre state molto discusse.
Questo è successo, anche nella sua ultima avventura politica, che lo ha visto Ministro per l’amministrazione pubblica e la Semplificazione nel governo Draghi. Ricordiamo che si trattava di un governo di larghe intese, all’interno del quale Renato Brunetta, si impegnò per attuare politiche che avevano lo scopo di migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione italiana.
Però ha ricevuto molte critiche soprattutto durante il periodo di emergenza per la pandemia Covid-19. Nonostante le sue dichiarazioni a favore di Israele di qualche tempo fa e, nonostante le critiche ricevute, continua a essere uno dei politici più influenti del nostro paese.
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